ANBI: nuovo progetto nel basso Veneziano per salvaguardia della biodiversità e tutela ambientale - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 10:43

ANBI: nuovo progetto nel basso Veneziano per salvaguardia della biodiversità e tutela ambientale

Vincenzi (ANBI): "Oggi essere agricoltori non significa più soltanto essere imprenditori, ma anche sentirsi depositari e custodi dei valori identitari e della preziosa biodiversità"

di Redazione

ANBI, al via nel basso Veneziano il progetto “BIOdiversità e paesaggio rurale nei Bacini Idraulici di Cona e Cavarzere” con il sostegno del Consorzio di bonifica Adige Euganeo

Nelle campagne del basso Veneziano sta prendendo forma una nuova visione dell’agricoltura, sempre più attenta alle esigenze dell’ambiente e della biodiversità. Un gruppo di agricoltori locali ha deciso di destinare parte delle proprie superfici agricole non più soltanto alla produzione, ma alla tutela attiva degli ecosistemi. In quest’ottica, è stato avviato un progetto che mira contemporaneamente alla riqualificazione ecologica del territorio e al rafforzamento dei processi di fitodepurazione, fondamentali per trattenere elementi come azoto e fosforo prima che possano raggiungere la laguna di Venezia, dove provocano gravi fenomeni di anossia e perdita di biodiversità acquatica a causa della proliferazione algale.

L’iniziativa, intitolata BIOdiversità e paesaggio rurale nei Bacini Idraulici di Cona e Cavarzere, nasce da un attento lavoro di analisi e progettazione, con l’obiettivo di generare un impatto ambientale positivo in territori originariamente caratterizzati da ambienti palustri, oggi custodi di una ricca e specifica biodiversità. Il progetto intende valorizzare le caratteristiche naturali del paesaggio, promuovere la riproduzione di specie autoctone e favorire la resilienza del territorio di fronte agli effetti del cambiamento climatico, migliorando nel contempo la gestione delle risorse idriche.

Oggi essere agricoltori non significa più soltanto essere imprenditori, ma anche sentirsi depositari e custodi dei valori identitari e della preziosa biodiversità, che caratterizza i nostri territori”, sottolinea Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI).

L’intervento interessa complessivamente circa 25 ettari di terreno e rappresenta una sperimentazione avanzata che ha già portato alla realizzazione della fase più significativa: la piantumazione di specie arboree e arbustive autoctone. Queste nuove formazioni vegetali – siepi, boschetti e fasce tampone – sono state progettate per ricostruire la funzionalità ecologica di un paesaggio agricolo che, nel tempo, si era impoverito. Una volta che le piante avranno raggiunto un adeguato sviluppo, si procederà all’installazione di nidi artificiali, progettati in base alle necessità specifiche della piccola fauna selvatica e delle specie ornitologiche presenti in zona.

Il valore caratteristico di questo progetto – sottolinea Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI – è quello di promuovere un approccio olistico, in cui l’agricoltore si conferma protagonista attivo e responsabile della salvaguardia di un patrimonio inestimabile a beneficio dell’intera collettività”.

Il progetto è inserito all’interno del Piano Strategico Nazionale della Politica Agricola Comune 2023-2027 e si avvale del supporto scientifico offerto da approfonditi studi condotti nei terreni aziendali del comprensorio del Consorzio di bonifica Adige Euganeo. Le analisi hanno riguardato parametri fondamentali come la salinità e fertilità dei suoli, la presenza di specie animali e vegetali, nonché le variazioni climatiche locali, per definire in modo mirato ed efficace gli interventi da realizzare. Il Consorzio di bonifica Adige Euganeo svolge un ruolo centrale nel coordinamento delle attività, fungendo da punto di riferimento nei rapporti istituzionali con la Regione Veneto e promuovendo momenti formativi rivolti agli agricoltori coinvolti.

Siamo di fronte ad una nuova e più profonda sensibilità nei confronti dell’ambiente e delle ineludibili sfide imposte dal cambiamento climatico. Questo progetto abbina azioni concrete con una grandissima funzione didattica e culturale”, evidenzia Fabrizio Bertin, Presidente del Consorzio di bonifica Adige Euganeo.

Il risultato è un modello innovativo di gestione agricola che integra obiettivi produttivi e ambientali, trasformando il paesaggio in un vero e proprio presidio ecologico e rafforzando il legame tra attività agricola e sostenibilità.