ANBI propone fondo strategico europeo per acqua ed agricoltura irrigua - Affaritaliani.it

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ANBI propone fondo strategico europeo per acqua ed agricoltura irrigua

Vincenzi (ANBI): "Auspichiamo che la politica ci dia la possibilità di intervenire anche a servizio delle popolazioni, che vivono nelle zone più difficili del nostro Paese"

di Redazione

ANBI: serve un Fondo Strategico per Acqua e Agricoltura per tutelare resilienza e competitività UE

L’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) manifesta forte preoccupazione per l’eventualità di una riduzione del bilancio comunitario destinato all’agricoltura e agli interventi volti a rafforzare la resilienza idrica del settore primario. Una simile ipotesi appare ancor più allarmante se si considera il crescente fabbisogno idrico di altri comparti produttivi, come l’Intelligenza Artificiale e l’industria informatica, e il contesto geopolitico internazionale sempre più instabile. In tale scenario, ANBI sollecita l’istituzione di un Fondo Strategico per l’Acqua e l’Agricoltura Irrigua e Multifunzionale, uno strumento concreto e ambizioso a sostegno delle politiche idriche nazionali ed europee, capace di tradurre l’European Water Resilience Strategy (EWRS) in risultati concreti e misurabili.

L’Associazione sottolinea il rischio che il delicato equilibrio tra acqua, cibo e ambiente possa essere compromesso da scelte politiche e finanziarie che non tengano conto delle sue componenti sociali ed economiche. In particolare, viene ribadita la netta contrarietà ad ogni proposta di ridimensionamento dei fondi destinati alla Politica Agricola Comune (PAC) nel prossimo bilancio dell’Unione Europea. ANBI ricorda, infatti, che gli investimenti in infrastrutture irrigue moderne, tecnologie avanzate ed ecocompatibili, così come l’adozione di pratiche agricole sostenibili, rappresentano una condizione imprescindibile per garantire la sostenibilità ambientale, economica e sociale del comparto.

Senza un adeguato sostegno economico attraverso il Fondo Strategico, l’Europa rischia non solo di mettere in pericolo la tenuta del proprio sistema agroalimentare, ma anche di accentuare le disuguaglianze territoriali e perdere competitività in un panorama globale sempre più complesso. ANBI richiama l’attenzione delle istituzioni europee sulla necessità di assicurare una distribuzione equa degli sforzi tra settori produttivi e cittadini, valutando l’impatto complessivo del Green Deal sull’agricoltura irrigua e non le singole misure in modo isolato.

È fondamentale, inoltre, ridurre i rischi legati alla transizione verso un’agricoltura sostenibile, promuovendo strumenti finanziari accessibili anche per le piccole e medie imprese, a supporto dell’adozione di tecnologie digitali e intelligenti. Va riconosciuto il valore economico e ambientale dei servizi ecosistemici generati dall’agricoltura irrigua e dall’utilizzo di Nature Based Solutions (NBS) e Nature Water Retention Measures (NWRM), attribuendo loro un chiaro interesse pubblico. Occorre garantire le risorse necessarie per l’attuazione delle misure previste dall’EWRS, che finora sono state in gran parte sostenute economicamente dagli stessi operatori del settore.

La realizzazione di reti idrauliche resilienti e infrastrutture per trattenere l’acqua nei territori rurali, come i bacini idrici multifunzionali per la ricarica delle falde e la produzione di energia rinnovabile, è un altro punto centrale dell’appello lanciato da ANBI. Altrettanto rilevante è la spinta verso un’agricoltura 4.0 e 5.0, fondata su Intelligenza Artificiale e strumenti predittivi ad alta capacità decisionale, in linea con la strategia “Digital Twins for the Twin Transitions” promossa dall’Unione Europea.

Una manutenzione costante delle infrastrutture idriche e del reticolo idrografico, oltre alla realizzazione di nuove opere, è considerata essenziale non solo per la sicurezza idraulica, ma anche per sostenere l’economia della manutenzione e le sue ricadute occupazionali. La sicurezza produttiva, e quindi anche quella reddituale, del settore primario dipende da queste azioni, che risultano fondamentali anche per il rilancio delle aree marginali del Paese. Le comunità delle 124 aree identificate dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) 2021–2027, afflitte da spopolamento e desertificazione economica, necessitano di garanzie idrogeologiche e disponibilità di risorsa idrica per poter generare nuove opportunità.

Francesco Vincenzi, Presidente di ANBI, sottolinea: “Il mondo dei Consorzi di bonifica ed irrigazione ha dimostrato, anche nell’Assemblea nazionale appena conclusa, di avere una straordinaria capacità di visione rispetto a quello, che serve e non solo di rispettare le tempistiche per realizzarlo. Questa capacità deriva da un fattore specifico: i nostri uomini e le nostre donne conoscono il territorio e sanno cosa fare per migliorarlo. Auspichiamo che la politica ci dia la possibilità di intervenire anche a servizio delle popolazioni, che vivono nelle zone più difficili del nostro Paese a partire dalle aree interne, che sono il cuore pulsante dell’Italia e dove i residenti vogliono continuare a rimanere e fare impresa. A loro, che sono il 60% del nostro territorio, dobbiamo dare risposte concrete. Noi ci proponiamo, attraverso una proposta di legge, di gestire la manutenzione di quei corsi d’acqua impervi, che possono creare gravi problemi idrogeologici, ma che devono invece tornare ad essere una risorsa per il territorio”.

Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI, conclude: “Le conseguenze della crisi climatica sono ormai un problema di giustizia sociale, ambientale, economica, perfino antropologica, perché a sopportare i danni sono le categorie più fragili. Il Piano Bacini Idrici Multifunzionali è una proposta per offrire nuove opportunità alle Aree Interne, che sono parte importante del nostro Paese e non possono essere considerate malati terminali”.