Deforestazione, nuova ondata in Brasile: l'allarme di Greeenpeace
La richiesta crescente di carne e di soia sta mettendo in pericolo la sopravvivenza del popolo indigeno Karipuna: l'Italia è il terzo importatore in Europa
Dal 2017 il popolo Karipuna collabora con Greenpeace Brasile e il CIMI per monitorare la deforestazione in un’area di circa 150 mila ettari che il governo brasiliano ha riconosciuto di proprietà esclusiva dei Karipuna nel 1998. Tra il 2019 e il 2020 la deforestazione all'interno delle loro terre è stata di 589 ettari, ma tra agosto 2020 e luglio 2021 sono stati rilevati 850 ettari di terreno deforestato: un aumento del tasso di deforestazione del 44%.
Negli anni Settanta, quando gli occidentali arrivarono nelle terre dei Karipuna, li sterminarono. Sopravvissero al genocidio solo otto persone, tra cui Katiká Karipuna, il padre di Adriano Karipuna, che oggi è uno dei leader del suo popolo e ha dichiarato: “Noi Karipuna ci occupiamo di monitorare la deforestazione nelle nostre terre per denunciare deforestazione e attività illegali, ma lo stato deve attuare un piano di protezione permanente e fermare l’accaparramento delle terre”.
L'aumento delle invasioni nelle aree protette da parte di gruppi criminali è il risultato di una nuova legge, approvata nell'aprile di quest’anno dal parlamento della Rondônia, che riduce di oltre 225 mila ettari due aree protette direttamente collegate alla Terra Indigena dei Karipuna.
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