Fridays for future è un movimento nato dal basso, in modo spontaneo e autonomo, sulla scia dell’attivismo climatico della sedicenne svedese Greta Thunberg, che dall’agosto del 2018 ogni venerdì ha iniziato a manifestare davanti al Parlamento del suo Paese. In Italia le prime manifestazioni hanno inondato le strade delle grandi città nella primavera del 2019, generando qualcosa di mai visto prima. I ragazzi di tutto il mondo si sono poi uniti per chiedere all’unisono un’unica risposta: giustizia climatica. A distanza di due anni, con lo scopo di rimarcare le medesime istanze, le attiviste e gli attivisti per il clima del movimento Fff Italia hanno annunciato il primo sciopero globale del 2021, fissato per il 19 marzo.
Fridays for future, le richieste degli attivisti
A oggi, nonostante la crisi che dura da quasi un anno, i giovani hanno il desiderio di scendere in piazza per portare avanti quella “missione ambientale” iniziata nel 2019. “Nel mezzo della crisi sanitaria, sociale ed economica–spiegano in una nota–le persone al potere stanno continuando a tradire le giovani generazioni, le azioni necessarie a contrastare la crisi climatica sono ancora un miraggio. A parte qualche investimento isolato positivo, le decisioni prese vanno ancora nella direzione sbagliata. Nonostante le promesse e le parole vuote dei ministri e del presidente Conte, l'Italia continua a erogare sussidi ai combustibili fossili e in varie zone del paese stanno per sorgere nuove infrastrutture per il gas fossile. Questi progetti renderebbero impossibile rispettare l'accordo di Parigi sul clima".
Fridays for future, l'annuncio del primo sciopero 2021
"I disastri meteorologici e climatici hanno colpito fin troppi paesi già l'anno scorso - ricordano i ragazzi di Fff Italia - dagli incendi che hanno afflitto parti dell'Australia, del Nord America e l'America Latina, agli uragani e inondazioni mai visti in Africa, alle tempeste che hanno devastato l'America Centrale e il Sudest asiatico, come anche gran parte dell'Italia. Non servono a niente obiettivi di riduzione delle emissioni lontani nel tempo se non sono seguiti da azioni concrete oggi".
Nel sostenere la necessità che "i fondi del Next Generation Eu vengano usati per politiche per azzerare le emissioni di gas serra", i ragazzi ricordano inoltre di aver lanciato lo scorso dicembre la campagna "Non Fossilizziamoci" per un Recovery plan sia in grado di contrastare la crisi climatica e di garantire un futuro ai giovani.
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