Giornata mondiale dell'acqua, l'allarme: in Italia mancano 5mld di metri cubi
La giornata mondiale dell'acqua, ricorrenza internazionale istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, è un momento utile per fermarsi a riflettere sulla questione (spesso problematica) dell'approvigionamento idrico e la sostenibilità degli ecosistemi acquatici. In occasione di questo 22 marzo, giornata mondiale dell'acqua, l'Associazione nazionale consorzi di gestione e tutela del territorio e acque irrigue Anbi, fa il punto sulla situazione e lancia un'allarme: in Italia mancano cinque miliardi di metri cubi di acqua, rispetto a 50 anni fa. Nello specifico l'Associazione ricorda che "nel 1971 la Conferenza Nazionale delle Acque aveva indicato in almeno 17 miliardi di metri cubi, la necessità di invaso necessaria a soddisfare le esigenze del Paese al 1980. Oggi, secondo i dati del Comitato Italiano Grandi Dighe, tale capacità ammonta a 13,7 miliardi di metri cubi, di cui però è autorizzato l'uso di solo 11,9 miliardi, un volume ben lontano da quanto previsto". Inoltre, sempre in occasione della giornata mondiale dell'acqua, Anbi sottolinea che "c'è la necessità di incrementare sensibilmente le capacità di invaso per sopperire alle esigenze idriche in un quadro condizionato dalla crisi climatica, dove ormai piove in maniera sempre più tropicale, grandi volumi in autunno-inverno, poco in primavera-estate, con ripetuti fenomeni alluvionali in tutte le regioni e stagioni siccitose anche in aree, dove nel passato tali fenomeni erano molto rari". Eventi naturali che causano una spesa statale di circa "3 miliardi e mezzo all'anno". La rete nazionale che nel suo complesso conta 200.000 chilometri di corsi d'acqua, secondo Anbi, è sempre più "bisognosa di manutenzione straordinaria", anche a causa dell'estremizzazione degli eventi climatici. Per il futuro prossimo "i Consorzi di bonifica ed irrigazione hanno pronti 729 progetti cantierabili ricompresi nel piano Anbi per l'efficientamento della rete idraulica del paese", conclude Anbi.
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