A- A+
Green
Recovery, "Via tonnellate di cemento. Usarlo per una ricostruzione creativa"
Fonte Pixarbay

In vista dell’arrivo delle risorse previste dal Recovery Fund l’Eurispes propone al Governo l’idea di un programma (piano straordinario) di disintossicazione dei territori interessati, negli ultimi decenni, da insediamenti industriali ormai abbandonati o inutilizzati, seguendo un percorso di “demolizione, risanamento, riqualificazione, riutilizzo” che potrebbe produrre migliaia di nuovi posti di lavoro, attivare una nuova economia sul territorio, restituire i territori alle loro naturali vocazioni, pensare a nuovi percorsi di sviluppo concentrati su centri di ricerca scientifica e tecnologica, servizi qualificati, turismo, cultura, agroalimentare.

Secondo l’Eurispes un piano così congegnato, guidato dal principio della ristrutturazione creativa, potrebbe, in alternativa, essere finanziato dalla Banca Europea per gli Investimenti, in tutte le sue fasi e attrarre capitali privati, specialmente nella fase di riqualificazione e rilancio.

Occorre quindi promuovere una nuova politica che sia di “imprenditorialità del territorio” e non sul territorio, come viceversa è stata condotta con una certa irresponsabilità fino ad oggi.

Una politica seria di “imprenditorialità del territorio” passa, in primo luogo, attraverso la consapevolezza che si deve fare “scempio dello scempio”, abbattendo, decostruendo senza timore e rammarico le migliaia di tonnellate di cemento ed acciaio che deturpano le coste, le città, i siti archeologici. È necessario abbattere le “cattedrali nel deserto”, le autostrade mai aperte e che conducono al nulla, gli insediamenti industriali abbandonati che appartengono ormai al passato.

Avere quindi la responsabilità, più che il coraggio, di distruggere per poter ricostruire in modo intelligente. Questo è il primo passo verso una sana “imprenditorialità del territorio” che implica un’analisi geo-economica del territorio, una valutazione dei costi-benefici delle iniziative legate ad una radicale riconversione del capitale fisso sociale ormai inutilizzato, la ricostruzione mirata di nuove infrastrutture e servizi avanzati in grado di restituire grandi porzioni del territorio alle loro vere e originali vocazioni, recuperando gli equilibri ambientali, promuovendo nuove attività coerenti con le sfide della globalizzazione, incentivando in particolare quegli investimenti nell’industria turistica che sono grande e naturale risorsa del Paese.

Il desiderio di modernità, l’ansia di crescere, il miraggio di una ricchezza a portata di mano, il mito dell’industrialismo a tutti i costi hanno provocato lo scempio di grandi fette del territorio e di grandi patrimoni culturali e tradizioni locali, soprattutto nel Mezzogiorno. Il Paese è cresciuto per successive aggregazioni e assemblaggi così come il dottor Frankenstein costruì il suo mostro in laboratorio. Forse è arrivato il momento di smantellare il mostro.

Commenti
    Tags:
    residente eurispesdistruggere frankensteinrecovery fundristrutturazione creativautilizzo recovery fundgian maria fara





    in evidenza
    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    Politica

    Lavoro forzato al capolinea: c'è il divieto Ue di vendere merce prodotta con lo sfruttamento

    
    in vetrina
    Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"

    Djokovic re del tennis e del vino: "Produciamo syrah e chardonnay"


    motori
    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Citroen nuovo Berlingo, nato per facilitare la vita quotidiana

    Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Angelo Maria Perrino - Reg. Trib. di Milano n° 210 dell'11 aprile 1996 - P.I. 11321290154

    © 1996 - 2021 Uomini & Affari S.r.l. Tutti i diritti sono riservati

    Per la tua pubblicità sul sito: Clicca qui

    Contatti

    Cookie Policy Privacy Policy

    Cambia il consenso

    Affaritaliani, prima di pubblicare foto, video o testi da internet, compie tutte le opportune verifiche al fine di accertarne il libero regime di circolazione e non violare i diritti di autore o altri diritti esclusivi di terzi. Per segnalare alla redazione eventuali errori nell'uso del materiale riservato, scriveteci a segnalafoto@affaritaliani.it: provvederemo prontamente alla rimozione del materiale lesivo di diritti di terzi.