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Rifiuti, la tassa così com’è non funziona e va cambiata: parola di Fise
Chicco Testa

È stato pubblicato questa mattina il rapporto di FISE Assoambiente (Associazione delle imprese di igiene urbana, riciclo, recupero e smaltimento di rifiuti urbani e speciali) riguardante cinque proposte sul trattamento finanziario dei rifiuti, che verranno presentate nelle prossime settimane al nuovo Governo

La tassa rifiuti così com’è non funziona, va cambiata. Parola di FISE. È questo il primo punto, inserito nel report presentato oggi, giovedì 25 febbraio, da FISE Assoambiente, che sarà proposto nelle prossime settimane al nuovo arrivato Governo Draghi.

Il documento, chiamato Strumenti economici per l’economia circolare e la gestione dei rifiuti - Una Strategia’ in 5 mosse, è composto da, appunto, cinque suggerimenti.

Il primo è, come accennato, quello di rivedere la tassa rifiuti (TARI) per promuovere il passaggio a una tariffa precisa (calcolata in base alla reale produzione di rifiuti dell’utente), in modo da incentivare il riciclo. Il secondo punto invece, consiglia di adattare la Responsabilità Estesa del Produttore alle filiere oggi non coperte (ad esempio per materiali tessili, plastiche diverse dall’imballaggio, arredi). Successivamente, la terza proposta vede come protagonisti l’incentivo del riciclo di materia attraverso attestati denominati “Certificati del Riciclo”, il sostegno della domanda con aliquota IVA ridotta per prodotti riciclati e il rafforzamento degli acquisti “verdi” da parte delle Pubbliche Amministrazioni. Il quarto caposaldo del documento, da parte sua, suggerisce di fornire incentivi al biometano e recupero energetico per i soli scarti non riciclabili, consentendo i finanziamenti della Banca europea. Infine, l’ultimo punto sancito dalla FISE vorrebbe portare a una riorganizzazione della tassazione ambientale, penalizzando gli enti che si liberano dei propri rifiuti nelle discariche.

“Affinché il Programma nazionale sui rifiuti possa realmente partire”, ha osservato Chicco Testa, Presidente FISE Assoambiente, “oltre agli investimenti per adeguare la dotazione impiantistica nazionale, oggi chiaramente deficitaria, occorrono anche, e soprattutto, nuovi strumenti economici e incentivi che guidino i mercati e gli operatori verso gli obiettivi ambientali e la gerarchia nella gestione dei rifiuti indicati dall'UE”. Insomma, come ha fatto intuire anche il Presidente di FISE, il sistema di imposte legato ai rifiuti non è più all’altezza della situazione, e va rivisto profondamente.

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