Sostenibilità, l'Onu va oltre il Pil
Porre la sostenibilità al centro delle strategie politiche dei governi. È questo il punto su cui si sta lavorando la Commissione Statistica delle Nazioni Unite. Lo scopo, secondo quanto afferma il capo economista dell’Onu Elliot harris, è “ trasformare il modo in cui vediamo e apprezziamo la natura. Dobbiamo riflettere il vero valore della natura in tutte le nostre politiche, piani e sistemi economici. Così facendo, gli investimenti possono essere diretti verso azioni che proteggono e ripristinano la natura. Le ricompense saranno immense”. Un impegno importante che mira all’apertura verso una nuova era, nella quale sostenibilità e progresso economico potrebbero andare a braccetto. Per il Department of Economic and Social Affairs (DESA) dell’’Onu, riporta Greenreport, “il quadro, denominato System of Environmental- Economic Accounting- Ecosystem Accounting, va oltre la statistica comunemente utilizzata del prodotto interno lordo (PIL) e garantisce che il capitale naturale, come foreste, oceani e altri ecosistemi, sia preso in considerazione nei rapporti economici. Il sistema aiuta anche a rispondere meglio alle emergenze ambientali, come il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità”. Elliott Harris, vice segretario generale per lo sviluppo economico ed economista capo dell’Onu, sottolinea quanto il cambio di passo sia un atto necessario: “Abbiamo trattato la natura come se fosse libera e come se fosse senza limiti. Quindi, abbiamo degradato la natura e l’abbiamo consumata senza essere realmente consapevoli di ciò che stavamo facendo e di quanto stavamo perdendo in questo processo. Il nuovo quadro ci permetterà di vedere come le nostre attività economiche possono influenzare i nostri ecosistemi, come ci influenza la presenza della natura e come le nostre attività potrebbero essere modificate per raggiungere la prosperità senza danneggiare o distruggere la natura durante il processo”. Anche il segretario generale dell'Onu Guterres, in un videomessaggio, conferma la linea di Harris: "Il mondo ha ancora una possibilità di combattere per limitare il riscaldamento globale ponendo fine alla dipendenza dal carbone. In questo decennio è possibile mantenere l’aumento della temperatura a 1,5 gradi Celsius sopra i livelli preindustriali. C’era una volta il carbone, portava elettricità a basso costo a intere regioni e posti di lavoro vitali alle comunità. Quei giorni sono passati. L’eliminazione graduale del carbone dal settore elettrico è il passo più importante per essere in linea con l’obiettivo degli 1,5 gradi".
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