Guerra in Ucraina, lo strabismo del pacifismo fine a se stesso - Affaritaliani.it

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Guerra in Ucraina, lo strabismo del pacifismo fine a se stesso

L'opinione di Massimo Falcioni

Putin punta alla realizzazione di un imperoeuro-asiatico basato sulla religione ortodossa per fare della Russia cristiana la nazione "liberatrice" del mondo

Guerra Russia Ucraina, il vero disegno espansionistico di Putin

L’aggressione della Russia all’Ucraina prosegue dopo oltre un mese con morti e feriti, devastazioni di città e territori, ripercussioni sempre più pesanti per  l’economia internazionale e addirittura rischi per la pace mondiale. In tale quadro, dove è chiaro chi è l’aggressore e chi è l’aggredito ma dove non è a tutti altrettanto chiaro, anche in Occidente e particolarmente in Italia, qual è il disegno espansionistico,  strategico, politico, ideologico di Putin ben oltre i confini ucraini, sono politicamente sterili e fuorvianti, comunque totalmente inefficaci a fermare il disastro in atto, lo strabismo del pacifismo fine a se stesso ancorato allo slogan sessantottino: “Mettete dei fiori nei vostri cannoni”, oggi aggiornato: “Né con Putin né con Zelensky” o la riverniciatura del benaltrismo: “Putin non è il peggior nemico” puntando il dito contro Biden, la Nato, la Ue, contro lo stesso governo Draghi. Certo, in situazioni tanto complesse la verità non è mai una sola. Serve equilibrio, non emotività, tanto meno partigianeria. Ma quando una potenza militare come la Russia invade una nazione sovrana, quando i missili dell’aggressore radono al suolo intere città uccidendo civili, quando milioni di cittadini sono costretti a fuggire dalle loro case e dalla loro patria, non ci si può limitare  a pontificare, assumendo toni di solenne superiorità politica e morale, elevandosi sopra i contendenti, confondendo o mettendo sullo stesso piano aggressori e aggrediti, soprattutto non vedendo o fingendo di non vedere qual è il vero obiettivo del rais russo. Putin punta alla realizzazione di un imperoeuro-asiatico basato sulla religione ortodossa per fare della Russia cristiana la nazione “liberatrice” del mondo: una inedita realtà geo-poltica transnazionale che includa anche l’Europa occidentale oggi considerata “un guscio vuoto”, dominata da ideologie corrosive come quella del gender, una Europa da ridurre a protettorato del suo grande impero “cristianamente ispirato”.

Guerra Russia Ucraina e rischio di destabilizzazione mondiale

Così il rischio di destabilizzazione mondiale è reale e richiede risposte adeguate, pur senza cadere nella trappola delle provocazioni e delle minacce. Specificatamente all’Italia e a quella sinistra e dintorni perduta nel labirinto dei suoi fallimenti storici ideologici e politici e sempre impegnata a mettere in fila gli errori altrui, in questo caso quelli che Usa, Europa, Nato hanno commesso dopo la fine dell’Urss, non si può abbassare la guardia, mettendo tutti nello stesso sacco, di fatto giustificando l’invasione di un paese sovrano e quindi contestando la legittimità dell’Occidente di sostenere in tutti i modi (aiuti umanitari, accoglienza profughi) e con tutti i mezzi possibili (invio di armi) il Paese aggredito. Solo così, oggi, si possono difendere i valori europei, occidentali, della democrazia e della libertà.

Nato si espande a Est? Sono quei popoli a muoversi verso Occidente

Rispetto alla Nato, al di là dei suoi errori passati e presenti, non aiuta oggi stravolgere la realtà storica e attuale accusandola di voler espandersi a Est dimenticando che sono stati i popoli di quei Paesi usciti dalla tenaglia dell’Urss (a cominciare dagli ex operai polacchi che trent’anni fa con Lech Walesa furono protagonisti della transizione pacifica dal comunismo alla democrazia liberale) a decidere legittimamente, autonomamente e democraticamente di muoversi verso Occidente, chiedendo protezione alla Nato, per non ricadere nel buco nero dei precedenti 50 anni di dittatura comunista, stavolta nella trappola di Putin. Affermare che Biden ha provocato Putin e che la Nato ha provocato la Russia è a dir poco fuorviante come dire che la minigonna provoca lo stupro e la disobbedienza al marito provoca il femminicidio. Non solo. Nel 1995, sei anni dopo la caduta del muro di Berlino, la Russia firmò un patto con le potenze occidentali a protezione dell’Ucraina purchè l’Ucraina passasse alla Russia il suo arsenale atomico. L’Ucraina obbedì ricevendo in cambio alla fine, oggi, la devastante invasione di Putin a cui non sta più bene – così come fece Hitler nel 1934 riguardo alla Germania – i patti stabiliti fra le grandi potenze e la Russia dopo la fine dell’Urss. Mentre in Italia, e non solo in Italia, si disquisisce sui massimi sistemi, nel Paese aggredito c’è un esodo biblico di milioni di persone in fuga dalla loro patria (specie donne e bambini), c’è lo sterminio, con danni umani e materiali mai così grandi dalla fine della Seconda guerra mondiale.

La domanda è: come aiutare, qui e adesso, chi è aggredito da oramai 40 giorni e come mettere all’angolo l’aggressore, “costringendolo” a far tacere le armi? Le decisioni prese fin qui dall’Occidente sul piano politico, economico, militare, hanno contribuito a trasformare l'invasione russa considerata da Putin quasi una passeggiatain una quasi debacle, non solo militare, ma politica, economica e di immagine. Questo impegno dell’Occidente, oltre  alla formidabile resistenza degli ucraini, sarà decisivo per portare Putin a una vera trattativa fermando davvero questa guerra? In caso contrario, addio pace. A quel punto nessuno può sapere come finirà. Tutti però sanno già che, in caso di guerra fuori dall’Ucraina, quella sarà l’ultima guerra.