Libri & Editori
Cinque romanzi da leggere nell’autunno 2025
Bestseller internazionali, narrativa contemporanea, avvincenti fantasy: ecco cinque titoli recensiti per voi ad autunno 2025

2) Le sorelle Blue di Coco Mellors (Einaudi)
Nell'attuale letteratura straniera pochi nomi emergono con la nitidezza e la profondità emotiva di Coco Mellors. Dopo l’esordio fulminante con Cleopatra and Frankenstein, che ha catturato l’attenzione di pubblico e critica per la sua eleganza stilistica e l’indagine impietosa dei rapporti affettivi, Mellors torna con Le sorelle Blue, romanzo edito da Einaudi che conferma la sua capacità di restituire con sorprendente delicatezza le tensioni sotterranee dell’animo umano.
Nata a Londra e trapiantata a New York in adolescenza, Mellors ha affinato il suo talento all’MFA di narrativa presso la New York University. La sua opera prima, Cleopatra and Frankenstein, è stata tradotta in oltre quindici lingue e presto verrà adattata per il piccolo schermo da Warner Bros. Questo debutto, permeato di un’energia malinconica e sincera, si distingueva per la sua abilità nel raccontare relazioni disfunzionali e identità spezzate. Le sorelle Blue, secondo romanzo pubblicato sempre da Einaudi, non rappresenta una mera continuità, ma un’espansione, un’ulteriore esplorazione del tema più caro all’autrice: la dipendenza, affettiva prima ancora che chimica, e il complicato retaggio delle relazioni familiari.

L’intelaiatura narrativa si snoda nell’arco di tre giorni, durante i quali Avery, Bonnie e Lucky si ritrovano nell’appartamento dell’infanzia a New York, in occasione dell’anniversario della morte della quarta sorella, Nicky, scomparsa prematuramente per un’overdose. Le tre donne, sparpagliate per il mondo — la razionale Avery a Londra, la misteriosa Bonnie a Los Angeles, la scostante Lucky a Parigi — si confrontano con l’idea di vendere la casa che le ha viste crescere.
Il ritorno forzato nella dimensione domestica riaccende tensioni sopite, porta alla luce antichi dolori e riattiva quell’alchimia alchemica, fatta di attriti e compassione, che solo una fratria può generare.
Le quattro sorelle sono archetipi moderni, declinati con un realismo quasi chirurgico: Avery, l’avvocatessa con una vita irreprensibile in superficie, è un’anima spezzata dal peso delle responsabilità precoci; Bonnie, ex pugile, è osservatrice silenziosa di un mondo che non ha mai saputo davvero abitare; Lucky, la più giovane, è una creatura magnetica e autodistruttiva, a suo modo simile a Amy March in una versione tossica e postmoderna; Nicky, infine, pur nella sua assenza, permane come spettro amorevole e devastante, motore immobile dell’intera vicenda.
La prosa di Mellors è cesellata e intensa, affilata come la lama che Lucky sembra incarnare. Senza cedere al sentimentalismo, la scrittrice scolpisce personaggi tridimensionali, capaci di suscitare empatia anche nei momenti di maggiore ambiguità morale. La narrazione si muove tra presente e passato, costruendo un tessuto emotivo stratificato che non lascia spazio alla superficialità. L’autrice scrive "per dare parole a ciò che sentiamo ma non sappiamo dire", come afferma in un’intervista a Elle USA, e in questo risiede forse il cuore più autentico del suo talento.
Al centro dell’opera vi è la sorellanza, intesa non come luogo sicuro, ma come campo di battaglia, crocevia di traumi e tenerezze. La famiglia, in Mellors, è sempre ferita: padri assenti o inadeguati, madri anaffettive o instabili. Non esistono figure genitoriali salvifiche, ma solo figli che tentano, goffamente, di sopravvivere ai retaggi familiari. Così, come in Cleopatra and Frankenstein, anche in Le sorelle Blue la dipendenza diventa metafora onnipresente: dall’alcol alla nostalgia, dall’amore fraterno all’illusione di un passato ricomponibile.
In una confessione toccante rilasciata a Io Donna, Mellors ha rivelato di essere sobria da nove anni e di conoscere dall’interno la spirale della dipendenza: «Scrivo di ciò che ci vergogniamo di nominare. È lì che germoglia la letteratura». La boxe, praticata per un anno e mezzo per comprendere meglio Bonnie, diventa simbolo di un dolore incanalato, incorniciato da regole e colpi ben dati, quasi un rituale catartico.
Il romanzo è stato paragonato a Piccole donne, ma Mellors ne offre una rilettura spietata: qui non c’è spazio per idealizzazioni vittoriane. Jo non scrive, Beth non muore in pace, Amy si perde tra eccessi ed euforia chimica. Le sorelle Blue sono la versione adulta e ferita di quelle archetipiche figure: ragazze che la società ha cresciuto per amare, ma che hanno imparato a sopravvivere.

Critici di The New York Times, Vogue e Cosmopolitan hanno celebrato l’opera per la sua complessità emotiva, definendola “un ritratto familiare coinvolgente e sfumato”. Il Guardian ha messo in luce l’abilità della scrittrice nel fondere introspezione e ritmo narrativo, mentre The Independent l’ha definita “avvincente quanto il suo romanzo d’esordio”.
In un’intervista con Harper’s Bazaar, Mellors afferma: "Scrivere mi ha salvata. È l’unico modo in cui so abitare davvero la mia vita. Vivere un’esperienza e poi riscriverla è come viverla due volte". E ancora: "Se racconto una famiglia, voglio che sia come quella che conosco: profondamente amorevole e profondamente incasinata".
Le sorelle Blue è un romanzo che si addentra nei meandri dell’affetto imperfetto, del dolore condiviso, del bisogno di ricucire gli strappi dell’infanzia. È una lettura che graffia ma consola, che espone ma protegge. Lo si consiglia non solo per la finezza stilistica e la profondità dei temi, ma perché riesce a restituire, con spietata dolcezza, l’essenza più autentica dell’essere umano: la sua vulnerabilità.
