L'editoria italiana torna protagonista di una kermesse libraria negli Emirati Arabi Uniti. Ha preso il via la Sharjah International Book Fair 2020 che fino al 14 novembre vedrà anche l'Italia tra i partecipanti della fiera con un padiglione tutto italiano organizzato dall'Agenzia Ice, in collaborazione con l'Ambasciata d'Italia negli Emirati Arabi Uniti e l'Istituto italiano di cultura di Abu Dhabi.
Ma già nel 2016, ad esempio, l'Italia aveva conquistato il pubblico emiratino alla XXVI Fiera internazionale del Libro di Abu Dhabi con i volumi in mostra della collezione della Biblioteca Angelica di Roma, illustrazioni per ragazzi... incontri con nomi noti della cucina italiana.
Un rapporto sull’import/export di diritti di AIE del 2016 rilevava che nel 2015 le case editrici italiane avevano venduto all’estero i diritti di quasi 6mila titoli (5.914, +11,7% sul 2014) e ne avevano acquistati oltre 10mila (10.685, +2% sul 2014). Stando ai dati dell'e-book “Mercanti di storie. Rapporto sull’import/export di diritti 2016”, realizzato da Gianni Peresson dell’Ufficio Studi dell’Associazione Italiana Editori (AIE) per conto di ICE (Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane), l’Europa rappresentava il riferimento degli acquisti (55%) e delle vendite (50,8%) ma altri mercati rappresentavano la metà delle transazioni: America (Centro e Sud America davanti) e Asia in primis.
Ma che “una parte importante del sostegno all’editoria debba riguardare l’editoria all’estero" lo ha sottolineato di recente il Sottosegretario alla presidenza del Consiglio per l’editoria, Andrea Martella, intervenuto all’assemblea plenaria del Consiglio Generale degli Italiani all’estero (Cgie). "Questo sostegno non è mancato e continuerà ad esserci con queta specifica attezione all’editoria all’estero”, ha garantito Martella, spiegando come una quota parte delle risorse legate al Recovery Plan sia destinata al sistema dell’informazione nazionale e internazionale: “Abbiamo già presentato dei progetti già visionati dal Parlamento e che verranno portati in Commissione Europea”. In particolare, verrà confermata la quota finanziaria del fondo per l’editoria all’estero prevista l’anno scorso, pari a 2 mln di euro. “Tutelare l’informazione rende più forti i sistemi economici e sociali, e tutto questo vale anche per il settore dell’editoria all’estero, che continua a svolgere un ruolo importantissimo per le comunità: l’obbiettivo è di sostenere un settore anche all’estero a favore delle nostre comunità e di una società più formata, più forte e più libera”.
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