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Mani sporche, niente scontrino e... Disavventura d'una poetessa dal panettiere

Sono le dieci e trenta del mattino, entro per la seconda volta in uno dei panifici dell’incantevole paese dove abita un’amica. Indosso come di consueto, da più di due anni una mascherina ffp2, mi disinfetto le mani con l’amuchina prima di entrare, e anche di fronte al banco del pane, mi fermo alla giusta distanza di sicurezza come previsto dalle regole anti Covid. Ma la panettiera? Eccola, con la mascherina che appena le copre il labbro inferiore, senza guanti, senza pinze per prendere pane, focacce, biscotti.

Siccome la prima volta che ero entrata in quel negozio l’avevo sorpresa ad incartare la focaccia senza essersi disinfettata le mani e le avevo detto: “si disinfetti le mani per favore dopo aver toccato i soldi”. Lei stizzita aveva risposto: “perché non l’ho fatto?” Ed io: “no! Visti i tempi mi sembra il minimo.” La donna si era avvicinata al dispenser e si era spruzzata una goccia di gel sul palmo della mano. Neanche tre secondi di detersione ed era già pronta a imbustare il pane. Sollevai le spalle e me ne andai dopo aver pagato. Mi ripetevo che stavolta sarebbe stato diverso, che mi avrebbe riconosciuta visto l’appunto che le avevo fatto. La donna di fronte ha i capelli sciolti, è arrabbiata.

Veloce conta i soldi. “Buongiorno,” le dico “mi darebbe per favore della focaccia?” Lei prontamente prende un foglio di carta, afferra la focaccia con le dita. La fermo subito. “Potrebbe prima disinfettarsi le mani?” E lei risentita: “mica ci credo a tutte queste cose che scrivono i giornali, mica ci credo…” Le rispondo che l’igiene minima non ha niente a che fare col crederci o meno, che la focaccia dovrebbe prenderla con le pinze e che comunque le mani dopo aver toccato i soldi andrebbero lavate. Eccola davanti a me stizzita. Si spruzza una goccia di gel sulle mani, le friziona appena.

Mi chiedo ancora perché non sono scappata dal panificio. E invece ho comprato il pane, la torta, la focaccia, i grissini (un sacco intero di quelli sfusi). Una volta a casa ho aperto la sporta di plastica, i grissini non c’erano. Lo scontrino non l’ho trovato. Ho chiamato la commessa del negozio per lamentarmi. E lei: “ah, mi ricordo di lei, come potrei dimenticarla! I grissini li avrà lasciati in macchina, lo scontrino l’ho battuto. Mi disinfetto le mani.” Le ho risposto di evitare battute, e di dirmi che fine hanno fatto grissini e scontrino. Ma niente, non c’è stato nulla da fare, la tremenda ha aggiunto: “mi denunci, mi denunci. Mi disinfetto le mani, c’è il Covid.” Le ho risposto: “le consiglio di disinfettarsele per davvero e non per finta come fa. Poveri clienti.” Ho riagganciato.

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lucrezia lerropanettieresoldi





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