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Vera luce, come il Papa vede le donne. Il libro di Nina Fabrizio

Nina, il titolo "Francesco, il Papa delle donne" potrebbe essere anche un titolo un po' facile. Di che cosa parla veramente il volume?
"E' un racconto dei "fatti" che hanno riguardato il rapporto tra il Papa e le donne. Questo è un Papa che le donne le conosce, le considera interlocutrici da pari a pari, le rispetta. Io racconto alcuni di questi rapporti di cui sono stata testimone o di cui ho raccolto testimonianze dirette. Ad esempio, il suo rapporto con Estela Carlotto, la leader delle Abuelas de Plaza Mayo, la donna che sta guidando una lotta indefessa con tante altre "nonne" alla ricerca dei loro nietos cioè, i propri nipoti, figli di coppie di desaparecidos vittime della dittatura argentina, bambini che sono stati sottratti ai loro genitori naturali durante le torture e affidati a nuove famiglie per farli educare conformemente ai voleri della dittatura militare. Questi bambini sono centinaia. Alcuni devono ancora essere ricongiunti con i loro genitori naturali. L'accesso agli archivi ecclesiastici è fondamentale in questa ricerca disperata. Francesco, dopo aver incontrato Estela, lo ha ordinato ed anche il ritrovamento del nipote di Estela è stato possibile, dopo più di 35 anni. Dopo aver riabbracciato suo nipote, Estela è tornata in Vaticano da Francesco e lui le ha detto questa frase semplice quanto potente: "Si può fare!". Non tutte le storie sono a lieto fine. Io racconto anche di Maria Laura Bulanti, la mamma di Josè Garramon, un bambino uruguayano rapito e ucciso nel 1983 a Roma. Il suo corpo martoriato è stato ritrovato nella pineta di Castel Porziano. Maria Laura ha incontrato diverse volte in privato il Papa e iniziato una corrispondenza drammatica con Francesco che io riporto. Purtroppo ad oggi non si ha una verità limpida su questo crimine terribile e dimenticato".   

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NINA FABRIZIO (Napoli, 1979) è giornalista professionista, lavora dal 2008 per la redazione Cronache italiane dell’Ansa, dove segue in particolare l’informazione religiosa e vaticana. Dal 2013 segue le vicende d’Oltretevere anche per il Qn-Il Giorno-Il Resto del Carlino-La Nazione e per la Radiotelevisione svizzera italiana. Collabora con la rivista della Mondadori Il Mio Papa. Ha scritto, con il collega Fausto Gasparroni, Intrighi in Vaticano. Misteri e segreti all’ombra di San Pietro. Dai Borgia al Corvo (2013) e I Papi della Pace. L’eredità dei santi Roncalli e Wojtyla per papa Francesco (2014), entrambi editi nella Bur. Ciò che ama di più è insegnare il lunedì pomeriggio in
un doposcuola di una media statale della Capitale.

Qual è secondo te l'idea che Francesco ha delle donne?
"Francesco vede nelle donne una vera luce, una potenza anche se si vuole. Dico potenza e non potere perché lui non associa la classica definizione di potere alle donne e ricordiamoci che per questo papa potere significa servizio più che potestas intesa come autorità. Perché lo dico? I suoi discorsi sulle donne in questi sette anni di pontificato sono stati tantissimi. Io ne ho riportato brani ed estratti secondo uno sviluppo cronologico. Ma mi piace ricordare soprattutto una catechesi davvero senza tempo, quella pronunciata nel corso di una udienza generale nel settembre 2015. Il Papa rileggeva la Genesi, il famoso momento in cui nel giardino dell'Eden Eva assaggia la mela avvelenata. Francesco dice: "Esistono molti luoghi comuni sulla donna tentatrice che ispira al male. Invece c'è spazio per una teologia della donna che sia all'altezza di questa benedizione di Dio per lei e la generazione!". E' il fondamento per una nuova teologia della donna. Se ci si pensa bene, è straordinario, è il fare piazza pulita di cliché che hanno perseguitato tante donne per secoli". 

In concreto, quali dati ci dicono della nuova attenzione da parte del Papa e della sua Chiesa verso le donne?
"Per quello che riguarda la Curia romana e il Vaticano strictu sensu, in sette anni di pontificato di Francesco le donne hanno conquistato l’11% degli incarichi di vertice in Curia romana (9 su 79). Per l'esattezza ci sono 4 Sottosegretarie, una donna direttrice dei Musei Vaticani, una vicedirettrice della sala stampa, una capo ufficio alla Biblioteca apostolica, e poi c'è la coordinatrice del mensile Donne Chiesa mondo, inserto dell'Osservatore romano. Secondo l’ultimo dato disponibile, rintracciato proprio da me per il volume nel Fondo pensioni vaticano, i dipendenti vaticani in ruolo iscritti al Fondo, nel 2018, sono 4730, dei quali 1125 donne, quindi circa il 24%. Questa è la fotografia attuale. E' molto, è poco? E' difficile da dire, è di sicuro più di quello che c'era prima di Francesco. Allargando, invece, lo sguardo a tutta la Chiesa universale si devono considerare moltissime attività, iniziative, anche singoli episodi che hanno rimesso fortemente in gioco le donne. Io li racconto, dalle suore missionarie sul campo per salvare le donne migranti dalle nuove e vecchie schiavitù, in cima alle quali c’è ancora quella della prostituzione, alle dottoresse di strada spuntate nella metropoli romana sotto la benedizione di Bergoglio. Si deve capire che si tratta di un movimento che è iniziato, un movimento di donne all’interno della Chiesa che si stanno risvegliando e mobilitando. E’ qualcosa che è in corso, è un processo, vedremo anche nel lungo periodo a che cosa porterà".  

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Parli anche di messaggi alle donne. Ad esempio?
"Anche qui, sono tanti. E' come se ci fosse un dialogo tra Francesco e le donne. Molti sono ormai famosi. Ad esempio: "Allattate pure in chiesa". Altri messaggi hanno disturbato. "L'aborto è come affittare un sicario". Altri ancora sono stati indirizzati direttamente alle "sue" donne, cioè le religiose: "Sì al servizio, no alla servitù". Dietro ognuna di questa espressioni, di questi titoli, c'è un mondo. E c'è vita vera".

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    papa bergoglio





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