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Esselunga, il creativo Panzeri: "Spot da oratorio, tema già visto 100 volte". E su Bersani...

Il creativo Lele Panzeri ad Affari: "La campagna di Esselunga ha fatto polemica perché è di un livello più alto rispetto al resto degli spot"

Il nuovo spot di Esselunga, con al centro una bambina che cerca di far tornare insieme i propri genitori, ha dato il via a una serie di polemiche che solo il popolo italiano è capace di sollevare. “Non capisco tutto questo accanimento, è uno spot da oratorio…”. Commenta così ad Affaritaliani.it Lele Panzeri, leggendario art-director e autore, tra i tanti, del claim di Ferrarelle, “Liscia, gasata o Ferrarelle”.

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“Trovo che si stia esagerando… la gente non ha più nulla da fare, da pensare… di cui occuparsi. Per cui, soprattutto grazie ai social, ama disquisire e polemizzare su cose inutili”, spiega. E l’art-director non ha dubbi: “È un lavoro carino. Né bene, né male mi verrebbe da dire. Non riesco a trovarci lo scandalo. Si lamentano del soggetto utilizzato, ovvero i bambini con genitori separati, ma è un tema già visto 100 volte nelle campagne pubblicitarie. Nulla di nuovo, insomma”.

Poi, la stoccata improvvisa: “Forse, essendo che il livello della creatività odierna è sceso nettamente di livello, questo spot, leggermente più ‘elevato’ con al centro un tema piuttosto delicato, ha creato uno squilibrio tale da dare origine alla bufera”.

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“Il video”, continua, “suscita buoni sentimenti ed emozioni… È proprio uno spot da oratorio”, dice Panzeri. “Ciò che trovo scandaloso è, appunto, la foga della gente a voler polemizzare su tutto”. Sulla pesca, che fa da titolo e prodotto centrale nella campagna, invece, sembra non esserci alcun mistero. "Poteva essere qualsiasi cosa: una mela, una pera, una banana. Non c'è niente sotto, è stata una scelta casuale". 

Ma tornando ai giudizi e alle reazioni scaturite dal video di Esselunga, oltre al pubblico dei social anche alcuni nomi del panorama politico si sono esposti per dire la loro sulla campagna pubblicitaria della catena di supermercati.

A mostrare il proprio favore, in primis, è stata la premier Giorgia Meloni, la quale ha definito il video: “Bello e toccante”. Sulla stessa onda si è aggiunto anche il vice-premier e leader della Lega Matteo Salvini: “Dare voce ai tanti genitori separati, a quelle mamme e a quei papà quasi mai citati e spesso troppo dimenticati, al legame indissolubile con i figli. Trasformare uno spot in uno splendido messaggio di Amore e Famiglia merita solo sorrisi. Come fa certa gente a insultarlo e deriderlo solo perché non narra il ‘modello’ che vorrebbero loro?”.

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D’altra parte, però, c’è anche chi non è riuscito ad apprezzare lo spot, come Luigi Bersani. L’ex leader dem ha infatti criticato la scelta di utilizzare “il dolore dei bambini” per fini commerciali. “Mi sembra davvero sbagliato, in questo e in altri casi, mettere in mezzo la sofferenza dei bambini su temi delicati per scopi commerciali”, ha scritto su X (l’ormai ex Twitter).

E proprio sull’attacco di Bersani, Panzeri si fa due domande: “Credo che, in questo spot, l’ultima cosa da guardare sia proprio la strumentalizzazione del dolore dei bambini con genitori separati. Non ci vedo nessun tipo di strumentalizzazione. Credo, anzi, che Bersani sia uscito con questa sparata solo per differenziarsi e distaccarsi dall’apprezzamento mostrato invece da Meloni e Salvini. Se no non me lo spiego…”, conclude l’art-director.

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