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Fabri Fibra dovrà pagare 70mila € a Valerio Scanu: diffamazione
Riferimenti espliciti e offensivi nel testo della canzone "A me di te". La sentenza

Fabri Fibra, i riferimenti a Valerio Scanu nella sua canzone costano cari
Una canzone di Fabri Fibra è diventata un caso giudiziario. Nel mirino è finito il brano "A me di te", contenuto nell'album "Guerra e pace". Il testo di questa canzone non è piaciuto a un suo collega, si tratta di Valerio Scanu, citato direttamente con riferimenti a suo giudizio offensivi nei suoi confronti. Nei versi della canzone - riporta Il Corriere della Sera - Fibra prende di mira Scanu in maniera piuttosto esplicita, dicendo fra le altre cose: "Vento in poppa, come un veliero / Vengo in bocca, come a Valerio / Che in verità è una donna / A me sta bene, il mondo è vario / Vladimir era invertito, un travestito al contrario / “Davvero?” Certo, l’ho visto a Porto Cervo / Esplodevo come a Chernobyl, dopo il suo concerto /Eravamo nel suo camerino a bere vino / Io l’ho spinto in bagno, lui m’ha detto “In tutti i mari” / “In tutti i laghi, non capisci, mi bagno”.
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Ora il Tribunale di Milano, al termine di un lungo processo, passato per tutti e tre i gradi di giudizio, ha emesso la sua sentenza definitiva. La vicenda legale era iniziata in sede penale, arrivando a una condanna con rito abbreviato del rapper. Poi la causa si era spostata in sede civile, dove - prosegue Il Corriere - inizialmente il danno era stato quantificato in 25 mila euro, salendo a 70 mila in Appello. Ora la vicenda legale arriva alla fine, con la conferma da parte della Cassazione della sentenza che era stata emessa nel 2016: Fabri Fibra (pseudonimo di Fabrizio Tarducci) e la Universal Music Italia, casa discografica che ha pubblicato "Guerra e pace", dovranno risarcire Scanu con 70 mila euro per diffamazione.