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Fallimento de l'Unità: il Pd faccia una public company

L'Unità, fallita la società che la editava. La proposta: il Pd faccia una public company

Leggo che il 27 luglio 2022 è fallita la società editrice dell’UNITA’. Non è mai bello sapere che “un’azienda” non c’è l’ha fatta ed è stata schiacciata dalle logiche del mercato e forse anche dalla cattiva gestione. Essere “entrepreneur” (imprenditore, parola inventata da Richard Cantillon, padre dell’economia politica) non è né semplice né facile. Molto spesso ho assistito a dibattiti dove la sinistra criticava, e lo fa anche oggi, gli imprenditori considerati più avvoltoi che facenti parte del mondo del lavoro dando lavoro. Ora tocca alla sinistra subire “l’onta” del fallimento mettendo in strada dipendenti con le loro famiglie ed una categoria, quella dei giornalisti, che ho sempre rispettato perché foriera di informazioni.

Come diceva il grande Gekko: “l’informazione è un bene prezioso”, aggiungo io purché sia onesta e veritiera. Credo che Antonio Gramsci si stia rigirando nella tomba e che punti il dito su chi non ha gestito bene il “valore” dell’informazione. Come al solito ho la pretesa di dare un suggerimento se si vuole nuovamente generare una nuova vita ad una quasi centenaria testata giornalistica e si potrebbe farlo in questo modo: il Partito Democratico alle elezioni alla Camera prese 6.134.727 voti, ebbene se si costituisse ex novo una società che voglia rilevare la fallita UNITA’ basterebbe chiedere ai propri votanti di sottoscrivere una azione da € 10,00 (dieci/00) e magari anche un sovrapprezzo, a discrezione, ed il capitale iniziale sarebbe di euro 61.347.270, direi che così si mette in piedi una public company (società per azioni la cui proprietà è raggruppata fra molti piccoli azionisti, mentre le funzioni di controllo e d'indirizzo sono demandate al management).

Se fosse realizzabile, sempre come suggerimento, sarebbe interessante che alla guida della parte finanziaria ed amministrativa (amministratore delegato) ci fosse una persona che se ne intende di aziende e con una visione “capitalistica” nella conduzione dell’azienda stessa (non si può essere di sinistra con i soldi degli altri). Bene da buon “liberale” un suggerimento con il naso tappato (per dirla alla Montanelli) l’ho dato, ora spetta a chi ha cuore questa testata fare il resto.

Ad Maiora

 

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