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Feltri da solo contro il pensiero unico. Tra Ddl Zan, Cancel culture e Ucraina
Vittorio Feltri

Vittorio Feltri dice una verità che non si può dire

In questa nostra cultura omologata e fortemente repressiva le minoranze hanno preso il posto delle maggioranze e sempre più spesso esercitano una violenza ideologica da cui è difficile sfuggire. Il famigerato politically correct imperversa come la peste ed è peggio del Covid. E per fortuna non è passato il liberticida decreto Zan perché a quel punto si sarebbe rischiato il carcere anche a dichiarare di essere “normale” perché eterosessuale.

Naturalmente questa robaccia viene tutta dagli USA. Si chiama “Woke” e significa “stare scegli” e “allerta” contro le presunte ingiustizie razziali, o di genere o di minoranza.

Peccato che poi sia diventato “Cancel culture” e similari per cui se uno ora dice che Cristoforo Colombo ha scoperto l’America rischia le glorie perché salta subito su qualcuno che lo paragona a Joseph Goebbels o peggio. Siamo al rovesciamento completo della Realtà. Si tratta di roba radical – chic che nasce e si sviluppa nelle dorate ville californiane per giungere a Capalbio, da cui ha infestato l’Italia tutta approdando negli atticucci dei compagni. Il portatore (non sano) è stata la sinistra.

I progressisti ne ha fatto un loro mantra ed è l’impianto teorico che spiega perché il Pd vince ai Parioli e perde al Laurentino 38. Dovrebbe essere il contrario, ma tant’è. Tutto, è il caso di dirlo, è invertito e nulla sta più al suo posto. Bene ha fatto quindi Vittorio Feltri -uno dei pochi baluardi rimasti del libero pensiero- a fare oggi un bellissimo articolo su Libero dal titolo “Un figlio gay non è una tragedia ma neanche una festa”. Infatti al di là del fregnaccismo di facciata con cui ci indorano la pillola -“ben sapendo che la diversità non è sorella della felicità”- avere un figlio gay è ancora un grosso problema. Feltri fa notare finalmente che” il re è nudo”, nel senso che è ora di finirla con il “mondo alla rovescia”.

E se avere un figlio omosessuale non è una tragedia non è neppure un gioioso party e questo perché da genitore sa benissimo che questo suo figlio avrebbe avuto una vita difficilissima comunque. “Quindi per amore solo per amore” -parafrasando Pasquale Festa Campanile- un genitore sa quella che è una banale verità. Come del resto ha fatto notare giustamente anche Ignazio La Russa a cui è corso incontro Vladimiro Guadagno, in arte Luxuria, dandogli un abbraccio mortale e dicendo che lui l’aveva aiutato.

Però questo ormai non possiamo più dirlo perché rischieremo di essere sommersi dalla marea del politically correct che ormai sta rivisitando anche la Bibbia. Si pensi solo all’episodio di Sodoma e Gomorra. La famigerata Cancel culture deforma e storpia anche il racconto biblico dicendo che la distruzione di Sodoma è dovuta alla violazione dell’ospitalità e non alla voglia di inchiappettarsi gli stranieri. Se si guarda alla voce di Wikipedia ci si accorge che è completamente storpiata dalla narrazione dei Woke nostrani, sorretti da teologi della domenica come tal Renato Pierri che se la prende addirittura con l’estensore biblico e che ha pure insegnato religione nelle patrie scuole!

Ma torniamo a Feltri.

Resta uno dei pochi giornalisti italiani che dice quello che pensa ed ha la schiena dritta. Ad esempio su Zelensky ha avuto il coraggio di difendere Berlusconi pur essendo stato recentemente eletto con Fratelli d’Italia.

Per la libertà di espressione bisognerebbe cantare “meno male che Vittorio c’è”.

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