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Linkiesta, conti ancora in rosso. Nel 2025 perdite per 1,14 milioni di euro, aperta la procedura di concordato preventivo
La società dovrà presentare entro il 7 gennaio 2026 un piano definitivo di ristrutturazione, finalizzato ad affrontare una crisi finanziaria in atto da tempo

Linkiesta, il Tribunale di Milano apre la procedura di concordato preventivo: piano di ristrutturazione dei debiti entro il 7 gennaio
Dopo anni di perdite e tensioni finanziarie, l’Editoriale Linkiesta entra in una fase di riorganizzazione controllata. Il Tribunale di Milano ha infatti ammesso la società alla procedura di concordato preventivo, che consente di rinegoziare i debiti e presentare un piano di ristrutturazione entro il 7 gennaio 2026, nel tentativo di superare una situazione finanziaria complessa che si protrae da diversi anni e che emerge con chiarezza dall'andamento dei conti.
Tra il 2011 e il 2023 le perdite complessive hanno raggiunto i 6,85 milioni di euro, mentre nel 2024, a fronte di ricavi pari a 2,3 milioni di euro, la società ha registrato una perdita di 1,77 milioni e debiti per 3,1 milioni di euro, di cui circa 1,5 milioni di natura tributaria e quasi un milione verso gli enti previdenziali Inpgi e Inps. Anche nel corso del 2025 la situazione non ha mostrato segnali di miglioramento. Dal 1° gennaio al 3 novembre la società ha accumulato ulteriori perdite per 1,14 milioni di euro, con un valore della produzione pari a 639 mila euro.
Il trasferimento delle attività a Linkiesta Media
A fronte delle difficoltà di liquidità, nel luglio 2025 gli azionisti hanno costituito una nuova società, Linkiesta Media, alla quale sono state trasferite in affitto tutte le attività editoriali: sito web, magazine, libri, eventi online, branded content e produzione di contenuti per terzi. La società è controllata da Roberto Lombardi, con una quota del 53,5 per cento, mentre Fabio Coppola, Christian Rocca, direttore di Linkiesta, e Anna Maria Artoni detengono rispettivamente quote minori del 35,7%, 8,9% e 1,7%. L’Editoriale Linkiesta, rimasta titolare della procedura di concordato preventivo, ha come principali azionisti gli stessi Lombardi, Coppola e Rocca - rispettivamente con il 25,3%, 12,6% e 10% - affiancati da Luchi fiduciaria con il 9,6% e Marco Pescarmona con l’8,1%.
Fondata nel 2010 con l’obiettivo di sperimentare un modello di giornalismo basato su inchieste finanziate dai sottoscrittori, Linkiesta ha nel tempo ampliato le proprie attività. Oltre al sito web, la casa editrice ha sviluppato magazine cartacei e digitali, pubblicazioni librarie, eventi, progetti di branded content e servizi editoriali per soggetti terzi. Nel 2024 i ricavi sono derivati principalmente dalla produzione di contenuti editoriali per terzi, pari a 940 mila euro; dalla pubblicità sui magazine cartacei con 490 mila euro e dal branded content con 376 mila euro. Le attività giornalistiche online hanno generato 286 mila euro, mentre la pubblicità sul sito ha prodotto 108 mila euro. La vendita di libri e magazine ha contribuito per circa 120 mila euro complessivi, tra canali online e distribuzione tradizionale. Tuttavia, i costi della produzione hanno superato i quattro milioni di euro e quelli del personale sono aumentati in modo significativo, passando da 500 mila euro a 1,4 milioni di euro.
Con l’ammissione al concordato preventivo, l’Editoriale Linkiesta dovrà ora definire un piano che consenta di gestire l’indebitamento e di ristrutturare la società, nel rispetto delle scadenze fissate dal Tribunale di Milano.
