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Mentana cade nel tranello, si espone ed è smentito da Giletti
Ma come è possibile che Mentana non avesse informato Giletti dell’iniziativa caritatevole messa da lui in atto? Oppure, l’ha informato ma...
Giletti: “Mi dispiace ma non potrò partecipare allo speciale di domenica”. Enrico Mentana: “Speciale rinviato”
La vicenda che vede protagonista Massimo Giletti si arricchisce di nuovi ed inediti particolari, dopo l’improvvisa cancellazione la settimana scorsa di Non è l’arena, il programma in onda la domenica sera su La 7. Una vicenda, diciamolo subito, che non fa bene al giornalismo. Chiudere d’emblée un programma come quello di Giletti oscura il cielo dell’informazione di inquietanti interrogativi. L’Italia è un Paese libero? Nemmeno nelle dittature si chiude una trasmissione all’improvviso, quando si toccano fili scoperti ad altissimo potenziale che proteggono verità nascoste e inconfessabili per la pubblica opinione.
Giletti ieri ha pubblicato un video -dopo essere uscito dalla Procura di Firenze- in cui ha detto che ringraziava il collega Mentana ma non poteva essere presente alla iniziativa riparatoria prevista per domenica sera, proprio nell’ex spazio di Giletti perché “ci sono vicende che non si possono risolvere all’interno di uno studio televisivo”. Una vera doccia gelata per Enrico Mentana che aveva pensato di fare un colpaccio sugli ascolti e invece si è beccato una doppia legnata assestatagli proprio dall’ “amico” Giletti e, soprattutto, dall’editore Urbano Cairo. Si tratta di un “tranello” ordito da qualcuno oppure un caso? Insomma il direttore del Tg de La 7 ha pestato quella che tecnicamente nel mondo giornalistico si chiama, con un eufemismo da fascia protetta, una enorme deiezione organica. L’ha pestata nonostante la sua lunga esperienza nel mondo dell’informazione vittima della ricerca continua e spasmodica dell’audience. È lo stesso Giletti che si tira indietro dopo la visita in Procura dove, peraltro, era già stato il 19 dicembre 2022 e il 23 febbraio 2023. Il 15 aprile scorso Il Fatto Quotidiano ha pubblicato i verbali in cui Giletti racconta ai PM che si occupano delle stragi mafiose del 1993 che Salvatore Baiardo gli avrebbe fatto vedere da lontano una foto che ritraeva insieme Silvio Berlusconi, il boss Giuseppe Graviano e il generale dei carabinieri Francesco Delfino.
Insomma, una foto molto eterea visto che non si sa se esista e se mai esiste è stata “vista da lontano”, come spesso vengono osservate le cose potenzialmente imbarazzanti in Italia. Sta di fatto che sembra essere questa la molla che ha indotto Cairo ad oscurare una trasmissione che era diventata scomodissima, altro che il patetico tentativo di coprire la chiusura con una supposta perdita economica.
Mentana si espone ed è smentito da Giletti
Ed è così che Giletti ha dovuto smentire nel video lo stesso Mentana che ha mogiamente preso atto che “la trasmissione non sa da fare”, come in una moderna parodia manzoniana che potremmo chiamare “I promessi in posa”, vista la rilevanza mediatica della vicenda.
Ma come è possibile che Mentana non avesse informato Giletti dell’iniziativa caritatevole messa da lui in atto? Oppure, l’ha informato ma gli eventi hanno fatto di nuovo mutare il vento? Nel frattempo dentro La 7 volano pesanti stracci ricolmi di acqua sporca che atterrano sulle facce dei protagonisti: Lilli Gruber difende la “ditta” Cairo e dà addosso al collega Giletti e a Mentana, mentre Corrado Formigli ne approfitta per dare una stilettata a Mentana che sceglie di non fare vedere la vignetta della sorella della Meloni a letto con un nero e a PiazzaPulita dice: “Le cose citate si fanno vedere”.
Invece l’ecumenico Giovanni Floris non prende posizione e spera che i suddetti stracci non gli schizzino il completo di alta sartoria a cui tiene tanto. In tutto questo il Corriere della Sera, la portaerei mediatica di Cairo, oggi non trova modo di dedicare un solo trafiletto alla vicenda. Una brutta pagina per l’Informazione e per La 7 – Corriere. Si attendono sviluppi.