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Impatto Covid, ottimismo per il futuro del comparto delle Relazioni Pubbliche

L'ottimismo pervade il futuro delle Relazioni Pubbliche, comparto che si dimostra resiliente alla pandemia e pronto ad accompagnare i brand nella nuova normalità. E' quanto si evince dal World Report ICCO 2020, l'indagine sviluppata dall’International Communications Consultancy Organisation che è l’organizzazione globale delle Associazioni di Categoria in rappresentanza di 66 Paesi, Italia inclusa.

Gli intervistati, in rappresentanza di circa 3.000 imprese di consulenza in comunicazione e PR, hanno sottolineato gli effetti della pandemia sul comparto, tra i quali emergono a livello mondiale: cancellazione o ritardo di campagne di comunicazione per il 62%, perdita di onorari per il 46% e meno gare per il 36%. Tuttavia, note positive arrivano dalla consulenza per la gestione delle crisi che ha registrato un aumento per il 56% dei rispondenti, del digital per il 45% e della comunicazione corporate e interna (rispettivamente per il 31% e 30% del panel).

In Europa Occidentale il Covid-19 ha significato una crescita di domanda per servizi legati al supporto nella gestione di crisi, al Digital PR e Social, e ai Public affairs. Settori più resilienti: farmaceutico, tecnologia e Food & Beverage.

L’outlook globale per il 2021 è all’insegna del cauto ottimismo grazie a tre fattori chiave: 1. la maggiore attenzione dei CEO su reputazione aziendale 2. La rinnovata sensibilità dei consumatori su ruolo sociale dei brand (purpose) 3. La capacità delle agenzie di RP di soddisfare le “richieste digitali” dei clienti.

In Europa Occidentale, l’ottimismo raggiunge il 60% dei consensi nonostante le preoccupazioni circa il futuro economico della regione e la seconda ondata della pandemia. Gli investimenti saranno focalizzati su: social media, research insight and planning, analytics multimedia e content creation.

Sulla crescita attesa per i prossimi 5 anni, a livello internazionale i settori più promettenti sono 1. Tecnologia (63% dei consensi) 2. Healthcare (53%) 3. Servizi finanziari e Professionali.  Le aree strategiche invece riguardano 1. Consulenza Strategica (41%) 2. Corporate Reputation (35%) 3. Social media e community management (32%).

“Il comparto delle relazioni pubbliche si è dimostrato resiliente nell’anno della pandemia e il 2021 è all’insegna del cauto ottimismo. Lo scenario, caratterizzato da profondi cambiamenti e incertezza, ha dato valore al ruolo che la comunicazione ricopre nel costruire e gestire il dialogo tra brand e società in cui essi operano. In Europa, per gli anni a venire, le relazioni pubbliche saranno rilevanti anche nel comunicare le scelte legate al Recovery Fund e gli impatti positivi da esso generato” afferma Massimo Moriconi, Amministratore Delegato di Omnicom PR Group Italia e Presidente Europeo di ICCO.

“Anche se i dati raccolti si riferiscono all’Europa in aggregato, la sensazione è che il mercato italiano stia resistendo bene. Le agenzie hanno saputo adattarsi con successo allo smart working. Aziende in settori quali tecnologia, salute, e-commerce, servizi finanziari e food non si sono fermate: pur in una situazione in generale critica, per queste aziende il mercato ha di fatto presentato molte opportunità e le relazioni pubbliche -  sempre più - si sono confermate uno strumento essenziale per poterle cogliere fino in fondo. Purtroppo, altri settori stanno soffrendo di più ma anche in questi casi le relazioni pubbliche possono offrire un importante supporto nel preservare la reputazione delle aziende” conclude Martin Slater, Presidente di Noesis e membro del Board di ICCO come rappresentante UNA PR HUB.

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    relazioni pubblicheworld report icco 2020





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