MediaTech
Passa il tetto sugli stipendi della Rai

Ok unanime: 240mila € massimo
Via libera unanime. Il Senato approva l'emendamento, presentato dal relatore Roberto Cociancich (Pd), che chiedeva di stabilire per tutto il personale e i consulenti Rai, nessuno escluso, un tetto massimo di retribuzioni di 240mila euro. Il limite si applica agli amministratori, al personale dipendente e ai consulenti della tv pubblica. L'emendamento rientra all'interno del ddl sull'editoria su cui il Senato era chiamato a votare oggi.
Il tetto degli stipendi Rai non potrà essere superato nemmeno in caso di emissione di bond da parte dell'azienda.
La seduta, inizita nel pomeriggio, era stata sopesa, per poi riprendere alle 17.30, proprio per l'esame e la deposizione dell'emenendamento Cociancich.
Il sottosegretario alle comunicazioni, Antonello Giacomelli, con un intervento in aula ha espresso l'appoggio dell'esecutivo alla proposta.
"Se i gruppi, a cominciare dal Pd e da quelli della maggioranza, ritengono utile un ulteriore forte segnale in questa direzione, il governo non ha difficoltà ad aderire", ha sottolineato Giacomelli.
"Una cosa sola deve essere chiara: se non ci sono rapidamente soluzioni convincenti, definitive e in linea con lo stato d'animo del Paese, nessuno deve aver dubbi che il presidente Renzi interverrà in Legge di Stabilità e metterà la parola fine a questa storia", ha aggiunto. "Con questo emendamento, su iniziativa parlamentare, la Rai farà un ulteriore salto di qualità su trasparenza e riordino delle retribuzioni, sanando la troppa confusione e le troppe iniquità, spesso stratificatesi negli anni, che ne compromettono pesantemente la credibilità e l'autorevolezza. É un passo importante, che spronerà l'azienda a varare un vero codice di regolamentazione e alla completa trasparenza su tutte le retribuzioni, anche quelle artistiche", ha concluso Giacomelli.
A commentare l'approvazione anche Francesco Verducci, vice presidente della commissione di vigilanza Rai e senatore del Pd: "È un emendamento che raccoglie quanto votato all'unanimità dalla Commissione di Vigilanza Rai su iniziativa del Pd lo scorso novembre in merito allo statuto Rai. Il tema della trasparenza sugli stipendi è stato a sua volta inserito dalla legge di riforma della governance".
Per la senatrice Camilla Fabbri (Pd), componente della commissione vigilanza Rai, questo è soltanto un primo passo dal momento che la Rai, secondo la senatrice, dovrebbe pensare a un codice di autoregolamentazione, evitando così che Prlamento e Governo in questioni di natura strettamente aziendale.