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Pubblicità, superbonus fiscale: stanziati 85 mln. Investire nei media conviene

“Le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che intendono investire in pubblicità sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, per promuovere i propri prodotti e servizi possono avvalersi di un contributo sotto forma di credito di imposta fino al 50% della spesa sostenuta”. È quanto spiega Andrea Riffeser Monti, presidente della Fieg sul Corriere della Sera che precisa come l’incentivo sulla pubblicità esista già dal 2018, ma nel corso del 2020 il governo è intervenuto ripetutamente (con il decreto Cura Italia, il decreto Rilancio e Il decreto Agosto) per semplificare l’utilizzo dello sconto fiscale e aumentarne lo stanziamento.

“Quest’anno – dice  Riffeser – la Fieg ha chiesto ed ottenuto che, per contrastare il crollo della pubblicità derivante dall’emergenza Covid, il credito di imposta fosse calcolato sull’intero valore degli investimenti pubblicitari realizzati e non sull’incremento rispetto al 2019. Possono pertanto presentare domanda all’Agenzia delle Entrate per l’agevolazione anche i soggetti che non hanno effettuato investimenti pubblicitari nel 2019 e i soggetti che hanno iniziato l’attività quest’anno”.

"Il lockdown e l’emergenza sanitaria hanno accentuato le difficoltà per le imprese a fare pubblicità e questo di conseguenza rischiava di avere effetti ancor più negativi sul settore editoriale", afferma Andrea Martella, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’editoria. "Già con il decreto Cura Italia - continua - avevamo ritenuto di superare il vincolo dell’incremento rispetto all’anno precedente. Poi – spiega ancora Martella – con il decreto Rilancio abbiamo innalzato il credito di imposta dal 30 al 50%, aumentato corrispondentemente le risorse. Infine, con il decreto Agosto abbiamo ancora incrementato il tetto di spesa massimo. Nel complesso, rispetto al 2019, le risorse stanziate per il sostegno alla raccolta pubblicitaria per l’anno 2020 sono più che triplicate, passando da 27,5 a 85 milioni di euro, di cui 50 milioni per investimenti pubblicitari sui giornali». I restanti 35 milioni sono destinati a incentivare gli spot in televisione e in radio. L’intento del governo intanto è di trasformare il bonus in una misura strutturale. «L’obiettivo è quello di rendere strutturale questo credito di imposta e a questo stiamo lavorando nel progetto di riforma chiamato Editoria 5.0", conclude il sottosegretario dem Martella.

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