Quarta Repubblica, scontro senza freni: “Finto professore”. Cerno travolge d’Orsi - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 11:32

Quarta Repubblica, scontro senza freni: “Finto professore”. Cerno travolge d’Orsi

Momenti di altissima tensione a Quarta Repubblica: il direttore Tommaso Cerno si scaglia contro il professore Angelo d’Orsi sul caso Askatasuna. Volano parole durissime, lo studio resta senza fiato

Lo scontro era nell’aria, ma pochi si aspettavano un’escalation così violenta. Durante l’ultima puntata di Quarta Repubblica, il confronto sullo sgombero del centro sociale Askatasuna è degenerato in uno dei momenti più tesi della stagione televisiva.

Da una parte Tommaso Cerno, direttore de Il Giornale; dall’altra Angelo d’Orsi, storico e membro del comitato di garanzia del centro sociale torinese. Il tema è lo sgombero dello stabile, occupato da 29 anni e dichiarato inagibile. Ma il dibattito dura pochi minuti prima di trasformarsi in scontro frontale.

“Finto professore, vada a lucidare le molotov”

Quando d’Orsi tenta di minimizzare la violenza legata al centro sociale, parlando di attività culturali e sociali nel quartiere, Cerno perde la pazienza. La replica è durissima e taglia lo studio in due:
“Fascistello, che fa stare zitto e parla solo lei. Vada a lucidare le molotov”.

Una frase che gela lo studio e segna il punto di non ritorno del confronto. D’Orsi prova a interrompere, invita il direttore a “smetterla”, ma Cerno rilancia accusando apertamente il professore di difendere una realtà che per trent’anni avrebbe alimentato violenza organizzata.

Cerno: “Questa non è cultura, è guerriglia”

Il direttore non arretra di un centimetro e amplia l’attacco:
secondo Cerno, Askatasuna non sarebbe un presidio culturale ma un nodo di una rete extraparlamentare violenta, collegata ad altri centri sociali e a dinamiche di guerriglia urbana.

Nel mirino finiscono anche il “buonismo” politico e una parte della sinistra, accusata di legittimare l’illegalità come modello, mentre migliaia di cittadini “pagano affitti e mutui rispettando le regole”.

Il nodo politico e il ringraziamento alle forze dell’ordine

Cerno rivendica il ripristino della legalità e ringrazia apertamente le forze dell’ordine, sottolineando come centinaia di agenti siano rimasti feriti negli scontri degli ultimi anni. Un passaggio che trasforma il dibattito televisivo in un vero atto d’accusa politico.

Il riferimento finale è al governo e al ministro dell’Interno, elogiato per non aver limitato le manifestazioni ma aver garantito ordine pubblico. Un messaggio che suona come una linea di demarcazione netta: da una parte lo Stato, dall’altra chi – secondo Cerno – giustifica la violenza.