Rai, "discriminato perché grillino. Ora serve un talk show di area M5S"
La lettera al direttore di Affaritaliani.it
Ciao Direttore ho letto il pezzo sulla Rai (clicca qui per leggere l'articolo).
Tu non puoi sapere quanto mi è costato 7 anni fa essere il primo giornalista a guardare con la curiosità tipica del nostro mestiere al Movimento 5 Stelle come nuova forza politica. Non a caso ho dovuto sostenere due cause per difendermi dagli attacchi in azienda e dalle innumerevoli contestazioni disciplinari. Quando uscì una canzone che avevo scritto “L’Urlo della Rete” come se fosse l’inno del movimento ho raggiunto l’apice della marginalizzazione professionale tanto da rimanere senza incarico fino ad oggi. È vero sono sempre stato critico con la strategia pentastellata di non andare in Tv e di non voler cambiare l’informazione in positivo, reagendo sempre violentemente con chi li criticava. Casaleggio puntava tutto sulla sua creatura, il Blog, e chiudeva le porte alle Tv e ai giornali nonostante ci fosse un gran bisogno di conoscenza. Una sua strategia che poteva essere giusta ma che non ho mai condiviso. Tuttavia dal primo momento, quello del Gruppo 5 Stelle Rai e del gruppo giornalisti in Movimento che avevamo fondato, sono sempre stato un sostenitore di questi marziani che atterravano sul Parlamento Italiano. Giovani e inesperti che ora si apprestano a gestire faccende molto delicate. Ho provato a fare un accordo con i 5 Stelle in Nord e Centro America con il MAIE, un movimento analogo ma nato precedentemente nel quale sono stato candidato. Ho provato a fare più volte un accordo con i 5 Stelle ma non ci sono riuscito, potevamo essere il primo partito, invece noi siamo arrivati 4 e 5 Stelle 3. Secondo me meritano tutta la nostra stima e continuerò a seguirli. Sarebbe bello un Talk Show di questa area culturale dedicato ai giovani e alle loro aspirazioni culturali e sociali. Se lo meritano tutto e in fretta.
Grazie
LEONARDO METALLI