Nuovo Governo: Di Maio e Salvini vincono alle urne ma tagliati fuori alla Rai - Affaritaliani.it

Spettacoli

Nuovo Governo: Di Maio e Salvini vincono alle urne ma tagliati fuori alla Rai

M5s e Lega trionfano alle elezioni ma hanno scarsa rappresentanza alla Rai dove dominano ancora Renzi e Berlusconi. I nomi dei referenti M5s-Lega

M5s e Lega hanno ufficiosamente vinto le elezioni, essendo l'uno il primo partito assoluto e l'altro il primo partito della coalizione più votata, ma per quanto riguarda il servizio pubblico restano degli autentici outsider.

Come fa notare Prima Comunicazione, né Di Maio né Salvini hanno avuto mai le mani in pasta alla Rai, e come tali sono sprovvisti di "referenti". Alla Rai, a partire dal direttore generale Mario Orfeo e dalla presidente Monica Maggioni, gli equilibri pendevano tutti verso uno scenario di alleanza Renzi-Berlusconi e l'attuale gerarchia del Servizio Pubblico risulta speculare a questa situazione (che le urne sembrano aver scongiurato).

Fra dirigenti e giornalisti, difficile trovare leghisti e grillini, anche se qualche nome è possibile già farlo.

Leghista (maroniano di ferro) è Antonio Marano, presidente di Rai Pubblicità, così come Roberto Nepote (presidente di Raicom). "Con Bossi" scrive Prima Comunicazione , "era entrato alla Rai lasciando la Gazzetta di Mantova anche Luciano Ghelfi, caporedattore del Tg2 ed ex notista parlamentare che in questi anni ha raccontato le evoluzioni della Lega. Anche se non portano la bandiera vengono dati in odore leghista anche i brianzoli Maurizio Losa il vicedirettore di Rai Sport e Roberto Pacchetti capo della redazioni di Milano di Rai Sport. Ma ‘salviniani’ doc non ce ne sono alla Rai. Per questo c’è chi suggerisce a Salvini di pescare nel bacino degli ex di Alleanza nazionale che con i leghisti hanno molte affinità"

PC, quanto alla situazione di Di Maio e dei 5 stelle, in Rai, ricorda che possono contare sul sostegno di tecnici e impiegati, ma nessun personaggio di spicco nel gotha del servizio pubblico radiotelevisivo.

Fuori Leonardo Metalli, grillino a fasi alterne e candidato alle ultime elezioni con la lista Maie, restano vicini ai grillini il redattore di RaiNews Fabrzio de Jorio (proveniente dallo storico meet-up grillino 878) e il caporedattore del Tg2 Giuseppe Carboni.

Non esattamente una formidabile corazzata per prendere d'assalto la Rai blindatissima dalla replica del Nazareno, che è difficile vada più in onda. 

***

NON SONO GRILLINO

Caro Direttore,

ti ringrazio per la citazione nell’articolo “Nuovo governo: Di Maio e Salvini vincono ma tagliati fuori dalla Rai”, ma vorrei precisare, se lo consenti, una cosa, fondamentale: “Ho aderito dal 2012 al Movimento ma da allora la filosofia, i valori e l’originalità non sono più gli stessi. In sintesi si sono persi i cardini sui quali si fondava la rivoluzione anti-Casta: trasparenza, democrazia partecipata e diretta e legalità. Per questo da tempo, pur stimando molti parlamentari del Movimento, non sono più né sostenitore né simpatizzante e quindi, per storia personale, mi ritengo un uomo libero e lontano da appartenenze partitiche o politiche.  Grazie”. Mi rendo conto che l’informazione viene da Prima comunicazione, ma essendo un mensile ci mette un po’ per recepire rettifiche e variazioni, pertanto, ti chiedo di inserire questa mia precisazione a margine dell’articolo anche per aggiornare il nome che è scritto male e con refusi.
Con stima.

Fabrizio de Jorio