Riforma Rai, si accelera: voto finale al Senato il 31 luglio
Rush finale per la riforma Rai. Secondo quanto ha deciso infatti la conferenza dei Capigruppo di Palazzo Madama, il voto finale sulla riforma della tv pubblica sarà nell'Aula del Senato il prossimo 31 luglio. "E' un contingentamento mascherato", tuonano la presidente dei senatori di Sel Loredana De Petris e Michela Montevecchi del M5S. L'esame del testo riprende la prossima settimana. L'assemblea dei capigruppo ha anche accolto la proposta del presidente dei senatori Pd Luigi Zanda di far lavorare "non stop" l'Aula, cioè anche di lunedì e di venerdì e senza orario di chiusura finale. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi ha inoltre annunciato che il governo presenterà un emendamento "non interamente sostitutivo del provvedimento". Lo scorso 9 luglio la commissione Lavori pubblici e comunicazioni del Senato ha dato l'ok al disegno di legge, che ha ottenuto il consenso anche del M5s.
"Oggi in aula al Senato entra nel vivo la discussione della riforma della Rai. E' una legge che non ci piace affatto e che proveremo a cambiare in tutti i modi", è invece il commento il deputato 5 stelle e presidente della Vigilanza Rai, Roberto Fico, sul blog di Grillo. "In nessun altro paese in Europa - spiega in un post dal titolo 'Per una Rai al servizio dei cittadini' - l'amministratore delegato della televisione pubblica e' nominato dal governo. Una scelta per la Rai, quella fatta dal primo ministro e dal Pd, che minerebbe il principio di indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo (e di conseguenza le basi della democrazia) spingendo l'Italia nel novero dei paesi con le peggiori normative in materia. Proprio a tale riguardo Ingrid Deltenre, la direttrice dell'Ebu (l'associazione europea degli operatori radiotelevisivi pubblici), ha dichiarato che "con questa riforma l'Italia sarebbe di fatto l'unico grande Paese europeo in cui il capo azienda e' nominato direttamente dal governo". E' dunque una scelta che va assolutamente ostacolata".
"La Rai deve essere liberata dai partiti - insiste Fico - e la proposta dell'esecutivo e della maggioranza non centra in alcun modo l'obiettivo. E' tempo che in Rai si apra una nuova stagione che veda come unici e soli protagonisti i cittadini, e non le forze politiche, le correnti dei partiti, il governo. A marzo presentammo un progetto di legge che rivedeva i meccanismi di nomina dei vertici di Viale Mazzini stabilendo una procedura pubblica e trasparente di selezione nonche' precisi criteri di onorabilita', competenza e indipendenza per la scelta dei consiglieri di amministrazione. Gli emendamenti che presentiamo oggi ripropongono la quasi totalita' di quei punti con lo scopo di rendere piu' innovativa ed efficiente la televisione pubblica. Una Rai, finalmente, al servizio dei cittadini. E non di partiti e governo".