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Usa, tra Senato e social è sempre guerra aperta

Usa, guerra aperta tra Senato e i social come Instagram e Facebook

Nella guerra aperta tra i social e il Senato americano è stata, ieri, la volta di Instagram accusata, fra l’altro, di aver “adottato misure di sicurezza a tutela dei giovani unicamente come tattica di pubbliche relazioni”. Gli strumenti di supervisione inseriti per i genitori ”avrebbero potuto essere annunciati anni fa ed invece sembrano più una strategia di PR” ha affermato il Sen. Richard Blumenthal a Told Mosseri, Ad di Instagram in audizione al Senato. "Come Instagram - gli ha risposto Mosseri - siamo concentrati sulla sicurezza dei più giovani che utilizzano i nostri servizi. E lo dimostriamo allontanando tutti i minorenni dalla nostra piattaforma, avvicinando ad esperienze mirate i giovani tra i 13 e i 18 anni e imponendo controlli parentali. Instagram è progettato per  gli over 13. I minori non possono entrare”.

Usa, "Instagram puo' creare dipendenza tra i giovani" dicono i senatori americani

La condivisione di foto , secondo i senatori, rappresenta un pericolo per alcuni giovani utenti (i followers di Instagram sono 1 miliardo) che rischiano di diventare dipendenti. Mosseri si è difeso sostenendo che già da qualche tempo l’azienda invita i giovani a prendere delle pause dalla piattaforma. Ma la realtà sembra essere diversa e così la risposta del Senatore Blumenthal, a nome del Senato, è stato dura "Credo che il tempo per l'autocontrollo e l'autoregolamentazione sia finito. L’autocontrollo dipende dalla fiducia e la fiducia è finita". Il clima della politica e della gente contro i social è sempre più ostile soprattutto dopo le rivelazioni dell'ex dipendente di Facebook Frances Haugen. Il super esperto di dati, di fronte ai legislatori negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Europa ha detto che Facebook amplifica l'odio e l'estremismo online. La serie di documenti portati a prova delle accuse, copiati segretamente, ha confermato la tesi.

Usa, un'ondata di sdegno contro Instagram e Facebook

Alcuni fans di Instagram hanno avuto problemi di salute mentale e, in alcuni casi, disturbi alimentari e pensieri suicidi. Le rivelazioni in un rapporto del Wall Street Journal, basato sui documenti di Haugen, hanno scatenato un'ondata di sdegno da parte dei legislatori, esperti di sviluppo infantile e genitori. La realtà del social purtroppo non dà ragione alle ragioni di Mosseri perchè i bambini sotto i 13 anni spesso si iscrivono a Instagram mentendo sull’età e senza che i genitori lo sappiano. I post sul suicidio e l'autolesionismo li raggiungono ed, a volte, con effetti disastrosi. Unanime la condanna dei senatori dem e rep verso la piattaforma di foto del valore di 100 miliardi di dollari. Tra le proposte fatte al social quello di creare un “pulsante ad hoc” affinché i genitori possano cancellare immediatamente tutte le informazioni personali raccolte sui propri figli. Un'altra proposta vieta funzionalità specifiche per i minori di 16 anni, come la riproduzione automatica dei video, gli avvisi push, i pulsanti per i “like” e il conteggio dei followers. Viene inoltre introdotto il divieto di raccogliere dati personali da persone di età compresa tra 13 e 15 anni senza il loro consenso.  Ma la battaglia tra gli interessi immensi delle Big Tech americane, ormai fuori controllo, e mondo politico sembra essere solo all’inizio.

 

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