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Medicina
Influenza gennaio 2020, arriva il picco: i sintomi, durata, contagio

Influenza gennaio 2020, arriva il picco: ecco sintomi, durata, contagio

Con la chiusura delle scuole e di alcune attività, durante le festività natalizie si è registrato un lieve calo nei contagi. La prossima settimana però tornerà l’epidemia influenzale con tantissimi nuovi casi. L’influenza andrà verso il picco stagionale, soprattutto a causa della riapertura delle scuole, uno dei principali luoghi di contagio. Ad essere colpiti saranno soprattutto i bambini sotto i 5 anni, ma gli anziani dovranno fare molta attenzione al rischio di complicanze. Ecco tutto quello che c’è sapere sull’influenza di gennaio 2020, dai sintomi, alla durata, al contagio, ai consigli per prevenire, all'efficacia dell'antibiotico. L'antibiotico cura l'influenza?

Influenza 2020: picco in arrivo

“Dalla prossima settimana con la ripresa della piena attività di scuole e uffici è prevedibile un aumento dei casi di influenza” ha spiegato Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l'Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia. L’esperto ha poi aggiunto: “Nell'ultima settimana del 2019 si è registrato un leggero calo dei casi di influenza, ascrivibile al periodo di chiusura delle scuole, principali centri di diffusione del virus”.

Maga ha precisato quando sarà il picco: “Va ricordato che in ogni caso ci si avvicina alla fase di massima attività del virus. Al momento l'andamento risulta del tutto simile alla scorsa stagione, per cui si può ipotizzare che il picco di verificherà tra la fine di gennaio e i primi di febbraio. Ma i virus sono imprevedibili e quindi una stima più precisa si potrà avere nelle prossime settimane”.

Influenza gennaio 2020, sintomi descritti dal Ministero della Salute

Il Ministero della Salute ha riportato i sintomi tipici dell’influenza stagionale, spiegando che: “I sintomi dell’influenza includono tipicamente l'insorgenza improvvisa di febbre alta, tosse e dolori muscolari. Altri sintomi comuni includono mal di testa, brividi, perdita di appetito, affaticamento e mal di gola. Possono verificarsi anche nausea, vomito e diarrea, specialmente nei bambini. La maggior parte delle persone guarisce in una settimana o dieci giorni, ma alcuni soggetti (quelli di 65 anni e oltre, bambini piccoli e adulti e bambini con patologie croniche), sono a maggior rischio di complicanze più gravi o peggioramento della loro condizione di base”.

sintomi dell'influenza di gennaio 2020 possono essere di varia intensità a seconda dello stato di salute della persona che entra in contatto con il virus e a seconda dell’aggressività dello stesso.

Ecco in elenco i principali:

  • tosse, mal di gola e raffreddore con tanto muco e naso chiuso
  • mal di testa
  • febbre dai 38° in su
  • brividi e mal di ossa
  • dolori muscolari
  • sonnolenza
  • nausea, vomito, diarrea
  • mancanza di appetito
  • malessere generale
  • congiuntivite

Influenza gennaio 2020: contagio e incubazione

Il contagio avviene in modo molto semplice, entrando in contatto con le goccioline di saliva o muco di una persona influenzata. Le goccioline possono essere trasmesse semplicemente parlando a distanza ravvicinata o tramite uno starnuto oppure attraverso il contatto con superfici contaminate dal virus o con fluidi corporei.

Solitamente la comparsa dei sintomi influenzali avviene dopo circa una settimana dal contagio. Il periodo di incubazione può comunque durare dai 3 ai 7 giorni.

Gli adulti influenzati sono contagiosi dai 3 ai 7 giorni, i bambini invece possono trasmettere il virus per una durata di tempo superiore.

Influenza gennaio 2020: durata negli adulti e nei bambini

L’influenza ha una durata diversa a seconda dell’età della persona colpita. Negli adulti dura circa 7 giorni, nei bambini circa 10. L’effettiva durata tuttavia può variare in base allo stato di salute della persona colpita e dall’aggressività del virus.

Influenza: i dati a fine dicembre

Secondo quanto riportato dal bollettino Influnet, il numero complessivo dei casi di influenza dall’inizio della diffusione è stato di 1.587.000. Nella settimana dal 23 al 29 dicembre, i dati parlano di 3,7 casi per mille assistiti, anche se tra i bambini si è registrato un numero più alto, 10 casi per mille.

Nel bollettino non sono mancati gravi, caratterizzati da complicanze respiratorie. I pazienti a rischio di complicanze sono stati soprattutto i diabetici, gli obesi e persone affette da malattie cardiovascolari.

Influenza gennaio 2020, vaccino: “Tutti i ceppi del virus sono coperti dai vaccini disponibili”

Il direttore Giovanni Maga ha spiegato che: “I virus dominanti sono i classici A/H1N1 e H3N2, seguiti dal virus di tipo B che al momento mantiene una circolazione limitata. Tutti i ceppi sono coperti dai vaccini disponibili. Anche se siamo avanti nella stagione è comunque consigliabile vaccinarsi per chi non l'avesse ancora fatto”.

Influenza gennaio 2020: come evitarla. INFLUENZA INTESTINALE GENNAIO 2020 CONSIGLI PER PREVENIRE

Per prevenire l’influenza ed evitare di contagiare gli altri, esistono alcuni accorgimenti molto semplici da prendere. Ecco dunque alcuni consigli utili per prevenire l’influenza.

  • Lavare spesso le mani. Lavarle sempre dopo essere stati sui mezzi pubblici.
  • Non toccarsi il viso con le mani sporche
  • Coprire la bocca ed il naso con un fazzoletto usa e getta quando si tossisce o si starnutisce. Gettare poi il fazzoletto.
  • Usare fazzoletti usa e getta per soffiarsi il naso
  • Bere tanta acqua per evitare la disidratazione
  • Coprirsi bene quando si esce
  • Stare a riposo se si è influenzati

Influenza, l’antibiotico la cura davvero? Ecco tutta la verità e cosa fare per non sbagliare

Molte persone sono abituate a prendere l’antibiotico ai primi sintomi influenzali o in presenza di raffreddore. Si tratta di una pratica corretta? Ecco la verità degli esperti sull’uso degli antibiotici in caso di influenza. L’antibiotico va preso o no?

Si può prendere l’antibiotico per curare l’influenza e il raffreddore?

Gli antibiotici possono essere efficaci, ma non per qualsiasi malattia. Sono utilizzati per combattere i batteri, ma non servono a nulla in caso di virus e l’influenza, come spiega il Ministero della Salute, è una malattia solitamente provocata da virus che, a loro volta, causano infezioni che possono riguardare generalmente naso, bocca e polmoni.

Il raffreddore e l’influenza sono provocati da virus, di conseguenza l’antibiotico è inefficace.

Non bisogna assumere antibiotici senza prescrizione medica: oltre ad essere inutile può essere dannoso

Gli antibiotici non curano l’influenza e il raffreddore, come si legge su Farmaco e Cura. Il loro scopo è quello di curare infezioni batteriche, non i virus.

Oltre a non curare le infezioni virali come influenza e raffreddore, sono inefficaci anche contro molte forme di mal di gola e tosse.

Prenderli senza necessità si può dunque rivelare inutile, ma anche controproducente. Assumere spesso antibiotici può infatti causare la resistenza batterica, dunque la capacità dei microrganismi di difendersi da questi farmaci. Gli antibiotici potrebbero di conseguenza rivelarsi inefficaci quando se ne ha davvero bisogno, come in caso di infezione grave.

Gli antibiotici possono inoltre causare effetti indesiderati, fra cui disturbi intestinali ed eruzioni cutanee, anche gravi.

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