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Medicina
Osteoporosi: dalla prevenzione alla diagnosi

Osteoporosi: cosa è 

 

L'osteoporosi è una malattia cronica caratterizzata da alterazioni della struttura ossea con conseguente riduzione della resistenza al carico meccanico ed aumentato rischio di fratture. Si sviluppa quando il riassorbimento osseo diventa eccessivo e patologico rispetto a quello di neoformazione. Quindi l’osteoporosi non è una condizione fisiologica correlata all’invecchiamento, ma una patologia, molto diffusa tra la popolazione italiana: si stima che 1 donna su 3 oltre i 50 anni (circa 5.000.000 di persone) e 1 maschio su 8 oltre i 60 anni (circa 1.000.000 di persone) ne siano affette. 

Secondo la Dott.ssa Laura Alessandroni, specialista in Endocrinologia e Diabetologia presso Poliambulatori di Korian nel Lazio “Per prevenire l’osteoporosi è importante condurre uno stile di vita sano, a partire da una corretta alimentazione che preveda alimenti ad alto contenuto di calcio (latte, latticini, frutta secca). Importante garantirsi un’adeguata idratazione, bevendo almeno due litri di acqua al giorno.  Da evitare, invece, l’abuso di alcool, il fumo di sigaretta, e la sedentarietà,  camminando e praticare attività fisica regolarmente.  In caso di documentata carenza, la supplementazione di vitamina D sarà utile per il corretto assorbimento e utilizzo del calcio alimentare. Se non prevenuta o curata, l’osteoporosi comporta un alto rischio di fratture, con conseguente drastico peggioramento della qualità di vita.  La prevenzione e la diagnosi precoce restano il caposaldo del controllo dell’osteoporosi, specialmente nei casi in cui la predisposizione genetica, non modificabile, superi la capacità di prevenire la patologia”

 

Come si fa a diagnosticare l’Osteoporosi?

“La diagnosi di osteoporosi si basa in primo luogo sull’esecuzione della densitometria ossea (MOC), un esame che permette di calcolare la densità minerale dell’osso. Le aree generalmente valutate sono la colonna lombare ed il femore prossimale. I dati ricavati vengono confrontati con quelli attesi, per poi esprimere un valore numerico chiamato ‘T-score’ per i pazienti di età superiore ai 50 anni e “Z-score” per i soggetti più giovani. Nei pazienti con diagnosi densitometrica di osteoporosi o in quelli con sospetta osteoporosi secondaria, va eseguita anche una radiografia della colonna vertebrale che consente di diagnosticare precocemente eventuali fratture vertebrali. Infine, semplici esami ematici consentono di studiare il metabolismo calcio-fosforo e di escludere o confermare il sospetto clinico di forme secondarie di osteoporosi”, continua la Dott.ssa Laura Alessandroni, specialista in Endocrinologia e Diabetologia presso Poliambulatori di Korian nel Lazio.

 

Quali screening sono consigliati?

“Gli esami ematici, in particolare il dosaggio della calcemia e della vitamina D, possono essere eseguiti in qualsiasi momento e coniugati con una visita endocrinologica per la valutazione di ulteriori approfondimenti. La MOC, invece, è indicata per persone di qualunque età che abbiano subito fratture da fragilità o abbiano storia di malattie croniche e/o terapie note per essere cause di osteoporosi secondaria. Le donne in menopausa dovrebbero effettuare la MOC in caso di familiarità per frattura femorale o vertebrale, in caso di menopausa precoce (prima dei 45 anni) e/o in caso di eccessiva magrezza”, afferma la Dott.ssa Laura Alessandroni, specialista in Endocrinologia e Diabetologia presso Poliambulatori di Korian nel Lazio.

 

Qual è la fascia d’età o il sesso più colpito da questa malattia e quali possono essere le malattie associate?

“Vi sono due forme principali di osteoporosi: una “primitiva”, caratteristica delle donne in post-menopausa o degli anziani, ed una “secondaria” che invece può interessare soggetti di qualsiasi età e genere, affetti da malattie croniche o in terapia con farmaci che direttamente o indirettamente inficiano la salute scheletrica. Tra le malattie croniche associate all’osteoporosi vanno evidenziate le malattie endocrine (ipogonadismo, sindrome di Cushing, ipertiroidismo, iperparatiroidismo primitivo e secondario, deficit dell’ormone della crescita, acromegalia, iperprolattinemia), le malattie sistemiche autoimmuni, le sindromi da malassorbimento, le bronchiti croniche ostruttive e le malattie neuro-muscolari con ridotta performance motoria”, conclude la Dott.ssa Laura Alessandroni, specialista in Endocrinologia e Diabetologia presso Poliambulatori di Korian nel Lazio.

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