Pfizer: presentato a Milano Vydura, la novità terapeutica che ferma e previene l’emicrania - Affaritaliani.it

Medicina

Ultimo aggiornamento: 10:35

Pfizer: presentato a Milano Vydura, la novità terapeutica che ferma e previene l’emicrania

Capaccetti (Pfizer): “Vogliamo restituire tempo, serenità e qualità di vita a chi convive con questa malattia, promuovendo percorsi di diagnosi e cura più tempestivi e accessibili”

di Federica Toscano

Pfizer, “Dissolvi l’emicrania”: presentato a Milano Vydura (rimegepant) il nuovo trattamento terapeutico che blocca il dolore e previene il disturbo 

Si è tenuto ieri a Milano l’evento “Dissolvi l’emicrania” organizzato da Pfizer, dedicato all’approfondimento di questa patologia neurologica e alla presentazione di Vydura (rimegepant), il primo e unico anti-CGRP orale approvato in Italia per il trattamento acuto e la prevenzione dell’emicrania. Questa innovazione semplifica la gestione clinica e permette ai pazienti di migliorare la qualità della vita. In questa occasione, Pfizer ha annunciato la disponibilità in regime di rimborsabilità di rimegepant, oggi l’unico anti-CGRP orale con duplice indicazione: trattamento dell’emicrania con o senza aura negli adulti e prevenzione dell’emicrania episodica negli adulti con almeno quattro attacchi al mese. 

L’incontro si è svolto presso la nuova Talent House by The Adecco Group, uno spazio polifunzionale dedicato a formazione, networking ed eventi sia in presenza che online. Centrale è stato il dibattito sull’emicrania come “disabilità invisibile”, una condizione che può compromettere anche la vita lavorativa di chi ne soffre. Si è discusso del ruolo dei datori di lavoro nel creare un ambiente inclusivo: dall’adattamento delle mansioni alle esigenze individuali, all’attivazione di sportelli di ascolto con psicologi del lavoro e medici competenti, fino al coinvolgimento diretto dei dipendenti nelle decisioni sulle politiche aziendali. Durante la tavola rotonda, alcuni tra i maggiori esperti hanno richiamato l’attenzione non solo sugli aspetti clinici, ma anche sulle implicazioni sociali e personali della malattia, oltre che sulle difficoltà di una diagnosi tempestiva.

L’emicrania è una cefalea primaria, quindi una patologia neurologica non legata ad altre malattie, caratterizzata da attacchi ricorrenti e dolorosi che possono essere accompagnati da sintomi accessori”, ha spiegato il Prof. Alessandro Padovani, Professore Ordinario di Neurologia all'Università di Brescia, Direttore dell'Istituto di Neurologia Clinica e Presidente della Società Italiana di Neurologia (SIN). Padovani sottolinea inoltre che un intervento tempestivo è essenziale per ridurre il rischio di cronicizzazione, spesso aggravata dall’iperuso di farmaci sintomatici, e che strategie integrate, farmacologiche e non, unite a modifiche dello stile di vita, possono migliorare sensibilmente la qualità di vita.

Anche Alessandra Sorrentino, Presidente Associazione Alleanza Cafalalgici (Al.Ce), ha posto l’accento sull’impatto emotivo e sociale della malattia: “Vivere con l'emicrania significa affrontare non solo un dolore intenso e invalidante, ma anche la paura costante degli attacchi, la fatica di spiegare una malattia invisibile e la frustrazione di non essere creduti”.

Rimegepant si è dimostrato efficace e sicuro nel trattamento acuto dell’emicrania, con ottima tollerabilità anche in pazienti complessi”, ha spiegato la Prof.ssa Cristina Tassorelli, Ordinario di Neurologia all’Università di Pavia e Direttore del Headache Science & Neurorehabilitation Center della Fondazione IRCCS Istituto Neurologico Nazionale C. Mondino di Pavia. La Dottoressa Tassorelli ha evidenziato che la formulazione orodispersibile favorisce l’aderenza e migliora la qualità della vita. Il farmaco consente di trattare efficacemente anche chi non risponde ai triptani e rappresenta, in prevenzione, un’opzione semplice e senza necessità di iniezioni o titolazioni complesse.

L’emicrania è una delle condizioni croniche più diffuse e invalidanti, che troppo spesso viene ridotta a un semplice mal di testa”, precisa Roberto Pancaldi, HR Director The Adecco Group Italia. “Questo pregiudizio pesa enormemente sul mondo del lavoro: quasi otto persone su dieci dichiarano che l'emicrania ha avuto un impatto negativo sulla propria carriera e molte scelgono di non parlarne per paura di essere giudicate”. Pancaldi invita quindi a un impegno congiunto di aziende e lavoratori per creare ambienti inclusivi e informati.

In Italia l’emicrania colpisce circa 6 milioni di persone, pari al 12% della popolazione, soprattutto donne in età fertile (15-49 anni). A livello globale riguarda 1,1 miliardi di individui, secondo il Global Burden of Disease Study 2019, e rientra nella categoria delle “disabilità invisibili”. Spesso sottovalutata, viene percepita da oltre un quarto di chi non ne soffre (26%) come un semplice fastidio passeggero. Il 79% dei pazienti dichiara un impatto negativo sulla propria carriera e il 62% evita di parlarne al datore di lavoro per timore di conseguenze. Le donne, in particolare, sono penalizzate dal fenomeno del “presenteismo”, continuando a lavorare anche durante le crisi.

Il Prof. Piero Barbanti, Presidente dell'Associazione Italiana per la Lotta contro le Cefalee (AIC), Ordinario di Neurologia presso l'Università San Raffaele di Roma e Direttore dell'Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell'IRCCS San Raffaele, ha dichiarato: Rimegepant rappresenta un passo avanti perché è il primo gepante orale approvato in Italia con duplice indicazione: trattamento acuto e prevenzione negli adulti con emicrania episodica”. Barbanti ha sottolineato che, agendo come antagonista del recettore del CGRP, il farmaco interrompe rapidamente la cascata del dolore e, se assunto regolarmente, riduce frequenza e intensità degli episodi.

Il Prof. Barbanti ha spiegato che l’iter approvativo di rimegepant si basa su studi di fase 3 pubblicati su Lancet, che mostrano una riduzione del dolore e dei sintomi già dopo due ore dall’assunzione, con effetto fino a 48 ore. Gli stessi studi dimostrano che, se assunto a giorni alterni, il farmaco riduce significativamente il numero di giorni mensili di emicrania, dato confermato anche nella fase open label di dodici mesi.

Il nostro impegno non si limita allo sviluppo di nuove terapie”, sottolinea la Dott.ssa Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer in Italia, “ma comprende iniziative di sensibilizzazione, prevenzione e supporto, affinché l'emicrania venga riconosciuta come una patologia seria e disabilitante. Vogliamo restituire tempo, serenità e qualità di vita a chi convive con questa malattia, promuovendo percorsi di diagnosi e cura più tempestivi e accessibili”.

L’intervista di Affaritaliani al Prof. Piero Barbanti, Presidente dell'AIC, Ordinario di Neurologia presso l'Università San Raffaele di Roma e Direttore dell'Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell'IRCCS San Raffaele

A margine dell’evento, il Prof. Piero Barbanti ha dichiarato ai microfoni di Affaritaliani: “Da circa 6-7 anni sono disponibili nuove medicine per la cura dell’emicrania: farmaci selettivi e specifici, “abiti su misura” e non più molecole riciclate da altre indicazioni terapeutiche. Oggi abbiamo rimegepant”.

Rimegepant", ha spiegato il Prof. Barbanti, “è un farmaco somministrato per via orale: non è un anticorpo monoclonale e questa è la prima differenza. Questo può essere considerato uno svantaggio, bisogna assumere una pillola ogni giorno, ma anche un vantaggio, perché in caso di necessità, ad esempio se una donna scopre di essere incinta, la terapia può essere sospesa immediatamente”.

Che cosa rende rimegepant unico? Il fatto che agisce su due fronti: è in grado di spegnere l’attacco acuto, quindi funziona come analgesico, e non solo elimina il dolore, ma anche la nausea, il vomito, la fotofobia e la fonofobia e, se assunto in maniera continuativa, riduce la comparsa degli attacchi successivi. È come lanciare una moneta: in entrambi i casi il paziente ottiene un vantaggio. Il beneficio”, ha affermato il Prof. Barbanti, “non è solo quantitativo, meno giorni di mal di testa al mese, ma anche qualitativo: il paziente guadagna libertà negli altri giorni. Chi soffre di 10 giorni di emicrania al mese non vive davvero libero negli altri 20, perché resta in attesa dell’attacco successivo. È un meccanismo simile all’ansia anticipatoria di chi soffre di attacchi di panico; in questo caso si parla di cefalagiofobia”.

Un trattamento adeguato dell’attacco emicranico e una corretta prevenzione, come nel caso di rimegepant, non solo riducono la frequenza degli episodi, ma restituiscono al paziente la possibilità di sentirsi libero, sicuro e quindi più sereno. Questo abbassa i livelli di stress, riduce i fattori scatenanti e contribuisce a migliorare ulteriormente la malattia”, ha concluso il Prof Barbanti.

 

L’intervista di Affaritaliani alla Dott.ssa Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer in Italia

Barbara Capaccetti, Direttore Medico di Pfizer in Italia ha dichiarato ai microfoni di Affaritaliani: “L’impegno di Pfizer nell’area delle neuroscienze è storico e costante. Da sempre l’azienda adotta un approccio di ricerca e sviluppo significativo sia nel campo delle patologie neurologiche sia in quello delle patologie psichiatriche, riconoscendone il grande impatto in termini di salute pubblica: pensiamo all’influenza sulla qualità della vita, sul livello di disabilità e sui costi sociali ed economici. Si tratta dunque di una lunga storia, caratterizzata da importanti successi”.

Nell’ambito dell’emicrania”, ha affermato Capaccetti, “Pfizer ha sviluppato un triptano, un farmaco specifico per il trattamento di questa patologia, e una serie di analgesici antinfiammatori tuttora utilizzati. Ma è andata oltre grazie allo sviluppo di rimegepant, un anti-CGRP che rappresenta il primo farmaco orale selettivo contro questo specifico recettore, indicato sia per il trattamento della fase acuta dell’emicrania sia per la prevenzione. Grazie a un importante programma di ricerca, con studi clinici pubblicati su riviste di altissimo prestigio come The Lancet, è stato dimostrato che il farmaco è altamente efficace e ben tollerato”.

L’impegno di Pfizer nell’area dell’emicrania prosegue e si concentra anche sullo studio di popolazioni non ancora adeguatamente rappresentate, come gli adolescenti o le donne con emicrania mestruale. Accanto alla ricerca e sviluppo, c’è l’impegno dell’azienda, a 360 gradi, nella sensibilizzazione su questa patologia, che ancora oggi resta in parte misconosciuta e non adeguatamente trattata, e nel favorire percorsi diagnostico-terapeutici più accessibili ed equi per tutti i pazienti emicranici”, ha poi concluso Capaccetti.