Medicina
Pillole di iodio per radiazioni, servono davvero?

Il professor Chiti dell'Humanitas spiega perché questa profilassi non è necessaria
Pillole di iodio per radiazioni: cresce la richiesta di questo farmaco per la paura di un attacco nucleare
Inizialmente la guerra in Ucraina poteva sembrare un conflitto locale ma più passano i giorni più l'immaginario di una terza guerra mondiale si fa sempre più concreto nelle menti di molti cittadini, anche se la possibilità che il conflitto si estenda ulteriormente è praticamente risibile. La minaccia nucleare utilizza sia da Putin sia dall'Occidente ha spinto parte della popolazione a prendere provvedimenti per proteggersi da un eventuale attacco con bombe atomiche. Non solo è cresciuta la richiesta di bunker e rifugi privati ma anche quella di pillole di iodio per radiazioni. Il professor Arturo Chiti, responsabile dell’Unità Operativa di Medicina Nucleare in Humanitas e docente di Humanitas University, ha spiegato perché questa profilassi è prematura.
Pillole di iodio per radiazioni: "Basta il sale integrato nella dieta per proteggere la tiroide"
“Come precisato dall’Istituto Superiore di Sanità in una nota, non esiste alcuna necessità di assumere sostanze diverse dal sale iodato, già integrato nella dieta della maggior parte degli abitanti del nostro Paese. - spiega l'esperto - Il sale iodato contribuisce a rendere disponibile alla tiroide tutto lo iodio necessario per il suo funzionamento, riducendo la possibilità che lo iodio radioattivo prodotto nel caso di un incidente nucleare possa entrare nella ghiandola, danneggiandola".
"In realtà, - continua Chiti - nel caso di liberazione di una grande quantità di sostanze radioattive nell’ambiente, oltre allo iodio anche altri radionuclidi possono essere assimilati direttamente o attraverso gli alimenti o le bevande. Le indicazioni per proteggere la nostra salute – nel caso altamente improbabile che ci fosse una reale necessità – saranno date dalla Protezione Civile, e raccomandiamo di non improvvisare rimedi che possono rivelarsi dannosi".