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Medicina
Povertà, in 5mln rinunciano al dentista. Gli italiani hanno perso il sorriso

Povertà, gli italiani e la rinuncia al dentista. Numeri impressionanti

In Italia le difficoltà economiche della gente aumentano e i dati parlano di una povertà in crescita. Non aiuta certo la decisione del governo di tagliare i fondi alla sanità pubblica, scelta che costringe sempre di più le persone in difficoltà economiche a fare delle rinunce per poter curare gravi malattie. Tra queste spicca quella di non andare più dal dentista. Ogni anno - si legge su La Stampa - sono circa 5 milioni le persone che rinunciano ad andare dal dentista mettendo così a rischio non solo il sorriso ma la propria salute. Perché come documenta l’Oms le malattie orali quando non curate fanno aumentare di cinque volte il rischio di ammalarsi di diabete, malattie cardiovascolari e tumori, oppure di avere complicanze quando si è malati già. Il problema è che se per tutte le altre cure la sanità pubblica arretra, nella nostra bocca non ha mai fatto nemmeno capolino. Basti vedere i dati di spesa: 8 miliardi l'anno quella sostenuta di tasca propria dagli italiani, appena 85 milioni, lo 0,07% del totale, quella coperta dal Servizio sanitario nazionale. E molti rinunciano.

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Magari - prosegue La Stampa - facendo come Denis che racconta: "Ho imparato a parlare senza mostrare i vuoti che ho nella bocca, ma non mastico praticamente più. Avrei bisogno di vari impianti perché una malattia mi ha fatto spaccare i denti, ma ci vogliono 20 mila euro. Cifre che non posso permettermi". Ecco allora che in molti scelgono due alternative. Entrambe pericolose. La prima è quella di affidarsi, coscientemente o no, nelle mani di odontotecnici o comunque falsi dentisti che praticano prezzi stracciati senza avere una laurea. Un sommerso di 15 mila abusivi contro 60 mila "regolari”. La seconda alternativa è andare a curarsi all’estero. Lo fanno 50mila italiani ogni anno, per un totale di 6 milioni da quando è iniziato questo turismo delle cure dentarie a buon mercato. I Paesi più gettonati sono Slovenia, Croazia, Serbia, Romania e Albania. Pietro Felice, direttore di chirurgia orale a Bologna: "Un pericolo le operazioni veloci in Paesi stranieri. Non è raro che si perda l'impianto".

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