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Medicina
Quali sono i sintomi dell'ernia iatale e come si cura?
Ernia iatale

Ernia iatale: cura e rimedi

 

Il trattamento dell'ernia iatale dipende dalla gravità dei sintomi, dalla presenza di complicazioni e dalle preferenze del paziente. In generale, salvo casi estremamente gravi, è necessario optare per la prevenzione e per un’eventuale cura attraverso semplici modifiche del proprio stile di vita. In tal senso, può diventare necessario:

 

  • ridurre il consumo di alimenti che possono provocare reflusso acido, come cibo piccante, grassi, cioccolato, agrumi e bevande gassate;

  • evitare pasti abbondanti e cercare di consumare pasti piccoli ma frequenti;

  • evitare di mettersi a letto subito dopo mangiato (meglio aspettare almeno due ore prima di coricarsi);

  • alzare il proprio letto o utilizzare cuscini che permettano di dormire tenendo sollevata la parte superiore del corpo;

  • smettere di fumare e aumentare la propria idratazione bevendo frequentemente;

  • evitare di indossare abiti che vadano a stringere l’addome esercitando troppa pressione.

 

Qualora questo primo approccio non dovesse funzionare, può essere consigliabile utilizzare una terapia di tipo farmaceutico. In particolare, sono utili farmaci antiacidi, che possono neutralizzare l’acidità e ridurre il bruciore di stomaco. Allo stesso modo, aiutano a tenere a bada i sintomi anche gli inibitori della pompa protonica e i procinetici, farmaci che promuovono il movimento degli alimenti attraverso lo stomaco e l’esofago, riducendo il rigurgito.

Per l’ernia iatale la cura farmaceutica può rivelarsi però in determinati casi poco utile. In alcuni casi, molto gravi, è necessario infatti ricorrere all’intervento chirurgico, unico rimedio concreto, essendo l’ernia una malattia anatomica. Tale soluzione va considerata solo se i sintomi non migliorano attraverso i precedenti rimedi o in presenza di complicazioni gravi, come emorragie, occlusione o stenosi.

L’intervento può coinvolgere il riposizionamento dello stomaco nella cavità addominale, la riparazione del diaframma o la creazione di un ancoraggio che prevenga lo scivolamento dell’ernia. Può essere effettuato anche utilizzando la chirurgia laparoscopica, che permette di agire sulla zona dell’addome attraverso piccoli tagli necessari solo per inserire gli strumenti chirurgici.

Ad ogni modo è importante consultare un medico specialista, come un gastroenterologo o un chirurgo, per una valutazione accurata e una discussione sulle migliori opzioni di trattamento in base alla propria situazione individuale.

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