Salute e stile di vita: come ridurre il rischio di tumore al seno - Affaritaliani.it

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Salute e stile di vita: come ridurre il rischio di tumore al seno

di Redazione Medicina

L'Associazione Italiana di Oncologia Medica lancia la prima campagna nazionale rivolta alle donne dai 20 anni in su, per favorire corretti stili di vita

Uno studio, pubblicato sulla rivista scientifica “Breast Cancer”, ha coinvolto 1319 pazienti con tumore della mammella, arruolate nel ‘Long Island Breast Cancer Study Project’, e 1310 donne non colpite dalla malattia. Entrambi i gruppi sono stati seguiti per una media di quasi 18 anni. “Nello studio – afferma Matteo Lambertini, membro del Direttivo Nazionale AIOM e Professore Associato Convenzionato di Oncologia Medica all’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino, Università di Genova – è stato utilizzato l’Healthy Lifestyle Index, calcolato in relazione all’indice di massa corporea, all’attività fisica praticata, al consumo di alimenti animali e vegetali, di alcol, all’allattamento al seno e all’abitudine al fumo. Punteggi più alti corrispondevano a stili di vita più salutari. Le donne con un punteggio medio-alto nell’Healthy Lifestyle Index presentavano un rischio inferiore del 22-27% di sviluppare il tumore della mammella e di circa il 30% di morire per tutte le cause dopo una diagnosi di carcinoma rispetto alle donne con punteggio più basso. Questi dati evidenziano il ruolo degli stili di vita sani non solo nel ridurre il rischio di cancro della mammella, ma anche nel migliorare la sopravvivenza dopo la diagnosi di tumore, soprattutto fra le donne in post menopausa”.

“I risultati di questo studio sono in linea con sperimentazioni precedenti – continua il Prof. Lambertini -. Un lavoro presentato al Congresso della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO) ha evidenziato che la dieta influenza il rischio di morire di cancro al seno. Ha esaminato quasi 49.000 donne in post menopausa, fra i 50 e i 79 anni, senza precedente storia di cancro al seno, per capire se un intervento sulla dieta facesse o meno la differenza. I ricercatori hanno diviso le donne in due gruppi: il primo doveva continuare a seguire la propria dieta nella quale il grasso rappresentava il 32% o più delle calorie giornaliere. Il secondo gruppo, invece, doveva adottare una dieta che mirava a ridurre il consumo di grassi – fino a raggiungere il 20% o meno dell’apporto calorico – e prevedeva almeno una porzione di verdura, frutta e cereali al giorno. Complessivamente, le donne che hanno seguito la dieta bilanciata povera di grassi hanno evidenziato benefici per la salute, con una riduzione del 21% del rischio di morte di tumore del seno”.

“Modifiche degli stili di vita sono in grado di ridurre l’incidenza della malattia – afferma Lorena Incorvaia -. Uno studio, pubblicato sul ‘British Journal of Sports Medicine’, ha dimostrato il legame di causa-effetto tra incremento dell’attività fisica e riduzione del rischio di carcinoma mammario. Quest’ultima è risultata pari al 41%. Gli effetti benefici del movimento sono più evidenti in post menopausa, ma praticare attività fisica fin dall’adolescenza può diminuire l’incidenza di neoplasie che poi si svilupperebbero al termine dell’età fertile”.

“Movimento costante e dieta equilibrata sono gli strumenti più importanti nella prevenzione primaria della malattia – conclude Saverio Cinieri -. Il grasso viscerale contribuisce a creare uno stato infiammatorio, livelli elevati di insulina e di glucosio. Un’alimentazione ricca di cereali integrali, vegetali e legumi riduce, per esempio, il rischio di sindrome metabolica, uno dei fattori di rischio. Devono essere preferiti i cibi non raffinati e vanno limitati i grassi animali perché tendono a rallentare l’azione dell’insulina e a mantenere alta la glicemia, fattori associati a una maggiore probabilità di sviluppare la malattia. Con questa campagna vogliamo raggiungere il maggior numero di cittadini perché facciano propri gli strumenti della prevenzione”.