Quell'errore del Corriere sui superbatteri. Superconfusione tra cure e antibiotici - Affaritaliani.it

Medicina

Il Corriere della Sera scivola sui superbatteri

Giuseppe Vatinno

Superconfusione tra altre cure e altri antibiotici


La notizia è rimbalzata dalle sponde dell'Atlantico qualche giorno fa: dagli Usa arriva la notizia di un superbatterio resistente agli antibiotici che ha infettato una signora di 49 anni della Pennsylvania.
La notizia viene dal New York Times supportato dal Centro per il Controllo delle malattie infettive di Atlanta.
Ieri il Corriere della Sera pubblicava in prima pagina un articolo di Margherita De Bac dal titolo "Il super batterio più forte degli antibiotici" riportando, tra l'altro, "Negli anni l'organismo della donna, come di milioni di pazienti, ha sviluppato una resistenza ai microbi legata all'abuso di farmaci"; l'articolo proseguiva all'interno in cui continuava, tra l'altro, così: "...Dopo aver cercato di curarla con antibiotici, i medici si sono arresi e sono passati ad altre terapie. Nessuno funzionava perché negli anni l'organismo della donna, come di milioni di cittadini nel mondo, aveva sviluppato una resistenza ai microbi legata all'assunzione impropria e eccessiva di compresse e sciroppi specifici".
Questo concetto, come poi ammesso in privato dalla De Bac è semplicemente errato.
In primis non si tratta di "altre cure" che stanno facendo migliorare la paziente ma di "altri antibiotici" e poi è profondamente errato il concetto che l'organismo abbia negli anni sviluppato una resistenza ai microbi.
Semmai sono proprio i "microbi" (come venivano chiamati negli anni '50 ed ora più scientificamente "batteri") ad aver sviluppato una resistenza agli antibiotici a causa di un utilizzo scorretto degli stessi da parte della popolazione in generale.
Il batterio è il comunissimo Escherichia Coli che però si è presentato in una particolare variante genetica (l'mcr-1) che si è venuta a creare a causa di un utilizzo massivo e non corretto degli antibiotici.
Il fatto che però non è spiegato è che questo ceppo deviante ha sviluppato una resistenza solo ad un antibiotico, uno dei più potenti e cioè la colistina ma non agli altri utilizzati, tanto che la signora, secondo alcune fonti, starebbe migliorando. La preoccupazione, come è riportato correttamente da Focus http://www.focus.it/scienza/salute/negli-usa-il-primo-super-batterio-resistente-a-tutti-gli-antibiotici
è che il gene responsabile possa diffondersi ad altri ceppi già resistenti agli altri antibiotici creando il super-batterio questo sì veramente immune a tutto e per cui si dovrebbero approntare nuovi super-antibiotici. 
L'errore ci può sempre essere ma diviene particolarmente grave nel campo della salute e soprattutto se a metterlo in evidenza in prima pagina è il più grande quotidiano italiano. Ora sarebbe bene correggere dando la stessa rilevanza.