Meteo 25 Aprile e Primo Maggio: nubifragi al Nord, caldissimo al Sud - Affaritaliani.it

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Meteo 25 Aprile e Primo Maggio: nubifragi al Nord, caldissimo al Sud

Meteo, ecco come saranno i ponti del 25 Aprile e del Primo Maggio

Aria fredda dal Polo Nord e caldo dall'Africa


Dopo le feste di Pasqua le condizioni meteorologiche rischiano di subire un bello scossone, con un'alternanza tra ondate di caldo dal sapore estivo in arrivo dal cuore dell'Africa (Deserto del Sahara) e fronti depressionari atlantici in grado di provocare pericolosi break temporaleschi anche con locali grandinate.Insomma, le proiezioni per il Ponte del 25 Aprile e pure per il Primo Maggio non sono favorevoli e mettono anzi a serio rischio l'Italia, specie alcune regioni.

Le cause vanno ricercate nel particolare assetto sinottico che andrà a contraddistinguere lo scacchiere europeo nella parte finale di Aprile: da una parte abbiamo un flusso di correnti atlantiche piuttosto vivace, in grado di pilotare vortici ciclonici, ricolmi di aria fresca e instabile, verso il cuore del continente; dall'altro, alle basse latitudini, inizia invece ad affacciarsi il famigerato anticiclone africano che potrebbe inviare vampate molto calde e umide sul bacino del Mediterraneo.In termine tecnico queste immense manovre atmosferiche vengono definite "scambi meridiani": l'aria fredda scende verso le medie latitudini dal Polo Nord, raffreddandole, mentre l'aria calda subtropicale africana sale verso l'Europa.

L'Italia, e in particolare le regioni del Centro-Nord, rischiano di trovarsi in una sorta di "zona di convergenza" in cui interagiscono queste importanti figure meteorologiche. Proprio in questa "terra di nessuno" avvengono i contrasti maggiori e più pericolosi: il calore che si accumula nei bassi strati dell'atmosfera aumenta il rischio di eventi meteo estremi come nubifragi e le pericolose grandinate. Qualcosa a livello climatico è cambiato e per questo motivo ci troviamo ad affrontare la furia della natura.

Secondo un recente studio che ha preso in esame i dati sull'evoluzione climatica nel Sud Europa, inglobando quindi anche il bacino del Mediterraneo, è emerso che, dal 1979 ad oggi è aumentata l'energia in gioco (CAPE in termine tecnico: Convective Available Potential Energy, cioè Energia potenziale convettiva disponibile). Le cause di questo incremento vanno ricercate proprio nella sempre più costante ed invadente presenza dell'anticiclone africano che determina un aumento delle temperature medie e, di conseguenza, anche una maggior evaporazione dell'acqua del mare, che poi si traduce in carburante per eventi di forte intensità, tavolta addirittura estremi.Il tutto provoca un aumento delle precipitazioni convettive, del numero di ore con temporali e del numero di ore con temporali violenti (grandine grossa). Insomma, ecco servito uno degli effetti del cambiamento climatico in atto. Due lati della stessa medaglia: all'aumentare del caldo, aumenta il rischio di temporali violenti.

Ebbene, questo potrebbe essere grossomodo lo scenario tra il 25 Aprile e il Primo Maggio quando non escludiamo il rischio di forti eventi atmosferici. Vista la distanza ancora elevata, per i dettagli con le zone maggiormente colpite occorrerà naturalmente attendere, almeno qualche altro giorno.Come ricordiamo sempre, oltre i 15 giorni abbiamo a che fare con delle proiezioni e non con una previsione in senso stretto: nella fattispecie, la traiettoria delle correnti fredde potrebbe subire delle variazioni.

fonte www.ilmeteo.it