Ecco la canzone (ballabile in stile Gipsy King) per il nuovo sindaco di Milano - Affaritaliani.it

Politica

Ecco la canzone (ballabile in stile Gipsy King) per il nuovo sindaco di Milano

Una specie di lettera aperta al prossimo premier meneghino che probabilmente  si ballerà questa estate

di Claudio Bernieri

Aperitivi, eventi  sussurrati in hotel e biblioteche, gazebo, incontri in bocciofile, locandine , video clandestini con occulta pubblicità politica  alle fermate del tram, falsi account su Facebook che invitano  i nostalgici a passeggiare per Milano. ..parte  in sordina la campagna elettorale per il nuovo sindaco di Milano. Il cantautore Umberto Napolitano ( pedigree con 20 milioni di dischi venduti e tre Sanremo)  è così uscito dal suo buen ritiro e, cantautore del popolo come si  definisce, ha scritto questo ballabile ( quasi una salsa caraibica arrangiata dall’autore di Al Bano, Antonio Summa, ma che richiama il ritmo dei Gipsy King ), ovvero  “Signor sindaco di Milano”. Una specie di lettera aperta al prossimo premier meneghino che probabilmente  si ballerà questa estate, dal Papeete alle balere della bassa padana ( dove si  suonano  i walzer viennesi, come cantava Battiato)

Dalle nebbie alle spiagge.

Strizzando l’occhio, o meglio l’orecchio ai sound dei rom.

Tutor del lancio del tormentone, ballabile ma elettorale, il d-jj Sammy Varin di RPL  che compare nel video ufficiale  .

Ecco il video  in anteprima per Affari.


 

“Ho voluto scrivere    questa lettera aperta al vecchio e al nuovo Sindaco quando ho  preso un caffè a Milano . Tutti gestiti da cinesi. .Ma dove sono i milanesi? mi sono chiesto simpaticamente politicamente scorretto ”.

Dal dire al fare : “ ma dove sono i milanesi se tutti i bar so dei cinesi” , la strofa clou del pezzo, sarà forse  il nuovo refrain della lunghissima campagna elettorale che  incomincia nei bar di Milano?

La “prima” in diretta la sta già preparando  Umberto: “ sarà naturalmente in un bar-bocciofila di periferia”  assicura il “cantautore  del popolo”.

Racconta ora Umberto ad Affari: “è il sogno di un artista cittadino che dopo 20 anni di assenza, se non con qualche presenza sporadica di passaggio, ritorna per fermarsi un po' nella "sua" Milano che in gioventù l'ha ospitato e cresciuto per oltre 30 anni. Io l’ho trovata molto cambiata e, soprattutto, divisa, frammentata... la politica non ha favorito un'integrazione serena degli immigrati che pur la città ha accolto con generosità e rispetto, ma questi sono stati abbandonati al loro destino condannandoli a doversi arrangiare, causando degrado accentuato nelle periferie e disagio nel glorioso e storico centro. Ed ecco nascere il  mio SOGNO, un nuovo Sindaco, il prossimo in grado di mettere una pezza, risolvere le problematiche e ridare una spinta rigeneratrice ad una Milano nuova, integrata in modo equo e paritario, e, che vuole rinascere, tornare a crescere e a far sognare ancora i suoi cittadini, TUTTI

 

 

Strizzando l’occhio, o meglio l’orecchio ai sound dei rom.

“Ho voluto scrivere    questa lettera aperta al vecchio e al nuovo Sindaco quando ho  preso un caffè a Milano . Tutti gestiti da cinesi. .Ma dove sono i milanesi? mi sono chiesto simpaticamente politicamente scorretto ”.

Dal dire al fare : “ ma dove sono i milanesi se tutti i bar so dei cinesi” , la strofa clou del pezzo, sarà forse  il nuovo refrain della lunghissima campagna elettorale che  incomincia nei bar di Milano?

La “prima” in diretta la sta già preparando  Umberto: “ sarà naturalmente in un bar-bocciofila di periferia”  assicura il “cantautore  del popolo”.

Racconta ora Umberto ad Affari: “è il sogno di un artista cittadino che dopo 20 anni di assenza, se non con qualche presenza sporadica di passaggio, ritorna per fermarsi un po' nella "sua" Milano che in gioventù l'ha ospitato e cresciuto per oltre 30 anni. Io l’ho trovata molto cambiata e, soprattutto, divisa, frammentata... la politica non ha favorito un'integrazione serena degli immigrati che pur la città ha accolto con generosità e rispetto, ma questi sono stati abbandonati al loro destino condannandoli a doversi arrangiare, causando degrado accentuato nelle periferie e disagio nel glorioso e storico centro. Ed ecco nascere il  mio SOGNO, un nuovo Sindaco, il prossimo in grado di mettere una pezza, risolvere le problematiche e ridare una spinta rigeneratrice ad una Milano nuova, integrata in modo equo e paritario, e, che vuole rinascere, tornare a crescere e a far sognare ancora i suoi cittadini, TUTTI