28 gennaio 1972: cinquant’anni fa iniziava l’epopea Lancia nei Rally - Affaritaliani.it

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28 gennaio 1972: cinquant’anni fa iniziava l’epopea Lancia nei Rally

Sandro Munari e Mario Mannucci la notte del 27 gennaio compiono l’impresa sul Col de Turini vincendo così con la Lancia Fulvia 1,6 HF il Rallye Monte-Carlo

Tutta la squadra festeggia i due beniamini mentre timbrano all’ultimo controllo orario a Monaco nei pressi del porto, proprio dove oggi c’è la chicane delle piscine. Neppure loro si rendono conto della rilevanza di quella vittoria. Racconterà ancora Sandro Munari che nei mesi successivi le concessionarie Lancia vengono quasi prese d’assalto: tutti vogliono una Fulvia Coupé. Rapidamente viene così allestita una versione rievocativa che riproduce la livrea bicolore con cofano e baule nero opaco, la scocca della 1600 seconda serie priva di paraurti, sedili sportivi avvolgenti e targhette Monte-Carlo su cofano e baule.

Un successo commerciale che permette alla Lancia non solo di incrementare la produzione ma soprattutto di annullare la cassa integrazione prevista e migliorare sensibilmente le finanze dell’azienda. Mai come allora una vittoria sportiva italiana modifica non solo la storia di una impresa ma anche l’approccio nei confronti dei rally, fino ad allora quasi ignorati dal grande pubblico. Ora i giornali riportano i racconti e le classifiche dei rally, persino in televisione compaiono servizi al telegiornale che elogiano le gesta di Munari e Mannucci con la Lancia Fulvia HF.

Non solo, quella vittoria permetterà in seguito a Fiorio di pianificare la realizzazione di una vettura creata proprio per vincere i rally: l’erede della gloriosa Fulvia, la Lancia Stratos, nascerà da un futuristico disegno di Bertone e l’apporto del motore della Ferrari Dino, ma questa è un’altra storia!

Ci teniamo a terminare il racconto di quella memorabile notte dedicando un pensiero e un augurio speciale a Sandro Munari che sta disputando proprio in questi giorni la sua gara più difficile. Forza Drago, così è da sempre soprannominato l’asso di Cavarzere, facciamo tutti il tifo per te.

(Foto: Fondazione Pirelli)