BYD archivia il plug-in: debutta la Super DM-i Technology - Affaritaliani.it

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Ultimo aggiornamento: 16:41

BYD archivia il plug-in: debutta la Super DM-i Technology

Con slogan irriverenti e una tecnologia ibrida di nuova generazione, BYD saluta il “vecchio motore plug-in” e inaugura una mobilità più efficiente e concreta.

di Giovanni Alessi

BYD non si limita a lanciare una promozione: cambia il linguaggio dell’auto.

Il principale produttore mondiale di Veicoli a Nuova Energia sceglie la via più diretta: «Caro motore plug-in, buon pensionamento!». È un gesto simbolico e, insieme, il manifesto di una strategia. Dopo campagne provocatorie come CASI-NO Incentivi Statali, il marchio accompagna il pubblico verso una transizione che parla la lingua della semplicità e di una mobilità elettrica più accessibile.

Il cuore del messaggio è tecnologico e si chiama BYD Super DM-i. Non un ibrido come lo conoscevamo, ma un sistema progettato per far viaggiare l’auto come un’elettrica nella maggior parte delle situazioni, con il motore a benzina che interviene solo quando serve. Due anime, EV e HEV, collaborano per massimizzare efficienza e comfort, riducendo consumi e ansia da ricarica. È l’idea di un ibrido che non chiede compromessi: accendi, parti in silenzio, e dimentichi la meccanica finché non occorre davvero.

Il tassello decisivo è la Blade Battery, trasformata da BYD in piattaforma industriale. Robusta per concezione e integrata nell’architettura del veicolo, è anche strumento di quotidianità grazie alla funzione Vehicle to Load (V2L): fino a 3,3 kW  per alimentare accessori e dispositivi esterni. È la differenza tra una tecnologia che promette e una che fa: ricarichi le e-bike in weekend, alimenti strumenti di lavoro, illumini un pic-nic al tramonto. L’energia diventa risorsa portatile.

Il tono ironico e pop fa da cornice: «IMPS Istituto Motori in Pensione Serena» archivia il vecchio motore plug-income si saluterebbe un collega prossimo alla pensione. Non c’è scherno: si chiude una stagione e se ne apre un’altra più efficace. Super DM-i risponde a una domanda reale: come coniugare guida elettrica e praticità del rifornimento tradizionale quando manca una presa o si percorrono lunghe distanze?

In città la vettura si muove perlo più in EV, con scatto pronto e silenzio che trasforma il traffico in sottofondo. In extraurbano la logica HEV armonizza il lavoro del termico senza smarrire l’efficienza elettrica. Ne nasce la sensazione che il benzina non sia più il centro del progetto, ma il suo assist: c’è quando serve, scompare quando puoi farne a meno. La mobilità sostenibile si misura anche così, nella naturalezza con cui smette di essere tema tecnico e diventa abitudine.

La comunicazione, aggressiva il giusto, è parte del prodotto. BYD abbatte il tecnicismo spiegando che l’auto si comporta da elettrica nella vita di tutti i giorni e che l’ibrido è un’assicurazione contro le incognite. Un racconto che parla a chi entra oggi nell’universo elettrico e pretende soluzioni senza rinunce su autonomia.

In controluce c’è una presa di posizione industriale: mettere in pensione i compromessi. Oggi la competizione non è tra slogan, ma tra architetture che uniscono prestazioni e costi d’uso. Qui la Super DM-i gioca la carta di un’elettrificazione intelligente, dove software e gestione dell’energia dialogano per fornire ciò che conta: efficienza, affidabilità, accessibilità.

Dire «addio al plug-in» è una provocazione calcolata che ribalta l’immaginario. Il punto non è spaccare il capello tecnico, ma indicare la direzione: un’auto che nasce elettrica nella sostanza, supportata da un termico di servizio. Nel quotidiano emergono vantaggi semplici: meno soste inutili, meno rumore, meno complicazioni per l’utente. E quando la strada lo richiede, la spinta supplementare arriva senza sforzo, con la stessa naturalezza con cui colleghi un elettrodomestico alla presa grazie al V2L.

Il risultato è un racconto coerente che tiene insieme tecnologia, marketing ed esperienza. Chi guida cerca risposte, non definizioni. BYD prova a offrirle con una piattaforma che rende tangibile la mobilità elettrica e con una comunicazione che non chiede atti di fede: mostra cosa fa, come lo fa e perché conviene. Il «buon pensionamento» al vecchio plug-in suona come passaggio di testimone: rispetto per ciò che è stato e apertura a una stagione in cui Super DM-i diventa la chiave per rendere l’ibrido la forma più semplice, e forse più onesta, di elettrificazione. Per chi guida in Italia, tra ZTL, code e colonnine in crescita, l’idea di un’elettrica che sa cavarsela da sola è più di uno slogan: è un impegno misurabile nel traffico reale.