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Coronavirus: la risposta di FCA all'emergenza

di Massimo Redaelli

Torino Con l’arrivo del coronavirus la vita degli italiani è stata rivoluzionata: scuole, cinema e  musei chiusi, zone rosse e tutti siamo stati cortesemente chiamati a cambiare le nostre abitudini lavorative. Per salvaguardare la sicurezza dei lavoratori e l'attività imprenditoriale le aziende si sono trovate ad affrontare nuove sfide come lo smart-working che rappresenta un'opportunità per limitare il contagio e dare continuità alle attività lavorative che si possono svolgere anche in remoto, ne parliamo con i responsabili Italia FCA

Emergenza Coronavirus: come si è organizzata l’azienda per garantire operatività e continuità del servizio offerto?

Fin da subito FCA si è attivata secondo le linee indicate dalle autorità governative, a livello nazionale e locale, stabilendo immediatamente contatti con le competenti autorità sanitarie. E attraverso i diversi strumenti di comunicazione interna ha informato tempestivamente tutti i dipendenti.

Quali misure cautelari sono state adottate per scongiurare il rischio di diffusione interna?

Da lunedì 24 febbraio l’indicazione generale in via precauzionale è limitare al massimo le visite da parte di persone esterne presso tutte le sedi di FCA in EMEA, rimandandole a quando la situazione sarà più chiara.

Nei casi in cui non è possibile rinviare la visita, non è comunque consentito l’accesso a chi presenta sintomi influenzali come febbre, tosse, difficoltà respiratorie, a chi è stato nei 14 giorni precedenti la visita programmata nel sito di FCA in Cina o altri Paesi dell’area asiatica o nei Comuni italiani della zona rossa e infine a chi è stato a diretto o indiretto contatto con soggetti potenzialmente critici.

Come si articola il programma di smart working?

Già da alcuni anni FCA ha sperimentato lo smart working in varie aree aziendali, con risultati decisamente positivi sia per i dipendenti sia per l’azienda. In questa fase di emergenza sono state fornite ai dipendenti che hanno avuto contatti con l’area rossa lombarda di contattare il referente di Human Resources per concordare l’utilizzo dello smart working in via eccezionale senza limiti di tempo. Ciò è stato reso possibile anche ai dipendenti che hanno subito operazioni recentemente, che soffrono di patologie particolarmente a rischio e a tutte le donne in stato di gravidanza.

Avevate già istituito la politica dello smart working? Una volta rientrata l'emergenza Coronavirus, verrà mantenuto e/o incrementato?

Lo smart working si stava già estendendo prima del coronavirus e sicuramente proseguirà dopo, coinvolgendo un sempre maggior numero di persone.

Ad oggi, avete riscontrato un impatto economico del virus sul business dell’azienda?

FCA tiene sotto controllo l’attuale situazione ma l’eventuale impatto che il coronavirus avrà sul bilancio aziendale potrà essere calcolato solo al termine dell’emergenza.

Avete istituito una persona di riferimento che coordini le questioni relative alla sicurezza?

Esiste in azienda un dipartimento che si occupa della salute di tutti i dipendenti del gruppo, presente in ogni sede FCA, sia produttiva sia commerciale.

Quali sono le strategie che l’azienda intende adottare per affrontare le conseguenze del virus sulle attività a lungo termine?

Fin dal primo momento di emergenza FCA si è attivata non solo per quanto riguarda gli aspetti sanitari, ma anche quelli relativi al business: soprattutto relativamente ai fornitori con contatti nei luoghi dove si è inizialmente sviluppato il coronavirus. Quotidianamente FCA tiene sotto controllo la situazione, attivandosi secondo necessità in ogni occasione.

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