Elkann e De Meo: niente fusione, servono meno regole - Affaritaliani.it

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Elkann e De Meo: niente fusione, servono meno regole

Durante il Future of the Car Summit Elkann e De Meo chiedono all’Europa meno regole e più visione industriale. Nessuna fusione in vista tra Stellantis e Renault.

Redazione Motori

John Elkann e Luca de Meo si sono ritrovati ancora una volta sullo stesso palco per parlare del futuro dell’industria automobilistica europea.

L’occasione è stata il “Future of the Car Summit” organizzato dal Financial Times a Londra, evento che ha visto i due protagonisti esprimere visioni convergenti su mobilità, accessibilità e strategia industriale europea, ma anche rispondere con fermezza a una domanda che torna ciclicamente: Stellantis e Renault stanno lavorando a una fusione?

La risposta di Elkann, presidente di Stellantis, è stata netta: “Non stiamo discutendo di alcuna fusione”. Un chiarimento che smentisce per l’ennesima volta le speculazioni sul possibile matrimonio tra i due colossi dell’auto. “Lavoriamo insieme da tempo, ma non c’è nulla di più”, ha aggiunto Elkann. D’altra parte, è evidente la sintonia tra i due: entrambi convinti che l’auto europea abbia bisogno di una nuova direzione, più pragmatica e meno frenata da vincoli normativi.

Secondo Elkann e de Meo, la chiave del rilancio passa dalle auto piccole. “Le normative hanno reso difficile costruire auto accessibili”, ha spiegato Elkann, che ha evocato la FIAT 500 e la Renault 5 come esempi di vetture popolari che oggi sarebbero irrealizzabili. “Quelle auto oggi sembrano muscolose, come se fossero state in palestra per anni”, ha ironizzato. “Se avessimo meno regole, potremmo costruire auto meno costose e più accessibili”.

De Meo ha fornito un dato concreto: tra il 2015 e il 2030, le regolamentazioni europee aumenteranno del 20% il costo delle auto medie e del 40% quello delle piccole. Un trend che mina la redditività dei segmenti popolari, ma che soprattutto rischia di escludere una parte crescente della popolazione dal mercato delle auto nuove.

I due manager hanno poi sottolineato come il 2025 sarà un anno decisivo. “L’Europa deve decidere se vuole ancora costruire auto oppure solo comprarle”, ha detto Elkann. Un appello chiaro a Bruxelles: servono meno burocrazia e una visione industriale coerente per evitare che il Vecchio Continente perda definitivamente il treno della mobilità.

Non sono mancate riflessioni sul contesto globale. Elkann ha citato l’approccio americano, dove l’amministrazione Trump ha dimostrato una linea chiara per sostenere l’industria nazionale. E sulla Cina, ha sorpreso con un tono in controtendenza: “È una fonte d’ispirazione, non di paura”.

In sintesi, l’incontro tra Elkann e De Meo al summit londinese ha ribadito due cose. Primo: non c’è nessuna fusione in cantiere. Secondo: per garantire un futuro all’auto europea, servono meno regole, più coraggio politico e un’industria che torni a parlare anche alle persone comuni, non solo ai segmenti premium.