Dacia Sandriders: podio per Loeb, rimonta e leadership per Nasser - Affaritaliani.it

Motorsport

Ultimo aggiornamento: 12:37

Dacia Sandriders: podio per Loeb, rimonta e leadership per Nasser

A Lisbona cala il sipario sul Rally-Raid Portugal: Nasser Al-Attiyah chiude quinto e resta leader W2RC, Sébastien Loeb centra il podio con Édouard Boulanger, Cristina Gutiérrez e Pablo Moreno settimi dopo una gara di squadra esemplare.

Di Eugenio Perego

Il Rally-Raid Portugal ha ricordato a tutti che in off-road la gloria si costruisce con pazienza.

Dopo il secondo miglior tempo nella tappa attorno a Lisbona di domenica 28 settembre, Nasser Al-Attiyah e Fabian Lurquin hanno risalito la generale dal settimo al quinto posto, mettendo in cassaforte punti pesanti nella corsa al bis iridato W2RC. Non è stato un weekend lineare: penalità, un impatto con un masso e problemi ai freni hanno complicato la marcia del qatariota, ma la continuità ha fatto la differenza. Il vantaggio in campionato si assottiglia a nove punti, ma la leadership resta nelle sue mani a una sola prova dal termine.

Dietro, il cantiere Dacia Sandriders ha lavorato bene. Sébastien Loeb ha conquistato il secondo podio consecutivo nel Mondiale alla prima gara con Édouard Boulanger alle note, l’ex navigatore di Al-Attiyah ora in un gioco di sedili che rientra nella strategia di squadra. Loeb ha perso tempo dopo aver danneggiato il triangolo posteriore destro urtando un albero, ma ha reagito vincendo la SS3 – decima vittoria stagionale di tappa per il team – e ha chiuso terzo nella generale con un’andatura in crescendo. Il feeling con Boulanger è parso naturale: «Abbiamo vinto una tappa insieme e siamo stati sempre nel ritmo», il sottotesto che vale quasi quanto il trofeo.

Capitolo a parte per Cristina Gutiérrez e Pablo Moreno. Rientrati alle gare dopo il Dakar di gennaio, sono partiti quinti nella quinta tappa, hanno sofferto una foratura e hanno chiuso settimi nella generale. Il dato che resta è un altro: due fermate decisive per aiutare i compagni di squadra nelle difficoltà della SS2. È lo spirito del rally-raid: sacrificare minuti per salvare la gara del team. «Sono orgogliosa della squadra: ritmo ritrovato, lavoro corale e tanto divertimento», ha raccontato Cristina, slanciando lo sguardo all’ultimo atto in Marocco.

La trama della corsa ha avuto il respiro di una classica atlantica. Prologo a firma Al-Attiyah martedì, poi l’altalena: polvere, ghiaia, pinete e fondi sabbiosi ma compatti, con la velocità che cresceva nelle zone boschive intorno alla capitale. La tappa 4 ha segnato la svolta emotiva del team con la doppietta: Al-Attiyah/Lurquin primi, Loeb/Boulanger secondi, Gutiérrez/Moreno quinti. Nella SS5 conclusiva, i Dacia hanno aperto la pista sui 103 km cronometrati: Nasser ha chiuso 2° in 1h00’42”, Loeb 4° in 1h00’48”, Gutiérrez 18ª in 1h04’38” dopo la foratura. Il saldo racconta solidità: Loeb terzo assoluto a +10’05”, Al-Attiyah quinto a +24’13”, Gutiérrez settima a +26’30”; nella Classifica Costruttori, i Dacia Sandriders ora sono secondi.

«Siamo passati dalla strategia all’azione» ha sintetizzato la Team Principal Tiphanie Isnard. «Due vittorie di tappa, un podio per Loeb, un quinto di Cristina in classifica provvisoria prima della foratura e la leadership di Nasser: non abbiamo vinto il rally, ma abbiamo imparato molto e torneremo più forti». In filigrana, la crescita tecnica della Sandridersu terreni inediti per il progetto: Portogallo è stato un banco di prova severo per impianti frenanti e assetti sulle piste veloci, un mix tra Baja e Rally WRC che ha aiutato a raccordare linguaggi di guida diversi dentro lo stesso box.

La battaglia per il titolo piloti entra ora nella sua fase più tesa. La top-3 del W2RC recita: Nasser Al-Attiyah 140, Henk Lategan 131, Lucas Moraes 130. Nove punti sono tutto e niente quando all’orizzonte c’è il Rally del Marocco, dal 13 al 17 ottobre (prologo il 12), 2.998 km totali di cui 1.477 cronometrati, con partenza da Fes e sviluppo attorno a Erfoudnel Sahara. Qui cambiano le regole non scritte: navigazione, dune, pietraie, gestione delle gomme e del rischio. È il territorio dove un roadbook letto con lucidità e un pneumatico salvato nel momento giusto valgono più di dieci cavalli.

A Lisbona è rimasta anche la fotografia di un gruppo che si protegge. Gutiérrez/Moreno hanno fatto da scudo quando serviva; Loeb/Boulanger hanno portato in dote la cadenza del rally, utile a leggere piste strette e cambi di grip; Al-Attiyah/Lurquin hanno difeso la maglia di leader con mestiere. Nella quinta tappa, il qatariota ha sfiorato il bis, superato solo negli ultimi chilometri dopo aver fatto l’andatura da apripista: un dettaglio che pesa, perché partire per primi sulla sabbia compatta significa regalare riferimenti a tutti gli altri.

Il finale è di quelli che preparano il cuore all’ultimo assolo. «Siamo contenti di essere ancora in testa e faremo di tutto per restarci in Marocco», ha sorriso Nasser. «Il ritmo è quello giusto e l’auto ha risposto bene», ha chiosato Loeb. «La gara più difficile? Forse. Ma siamo cresciuti», ha chiuso Cristina. La sensazione, al box, è di un equilibrio trovato: tre vetture al traguardo, affidabilità in aumento, gestione intelligente dell’imprevisto. Adesso tocca al deserto dire l’ultima parola.