Auto e Motori
Renault-Nissan, il piano per rilanciare l’alleanza nell’era elettrica
Renault e Nissan valutano il rilancio dell’alleanza ventiseienne dopo il cambio ai vertici e la crisi del gruppo giapponese.

L’alleanza tra Renault e Nissan, uno dei matrimoni industriali più discussi dell’auto globale, torna al centro della scena.
Secondo quanto riportato dal Financial Times, i due costruttori stanno discutendo la possibilità di “riaccendere” una partnership che negli ultimi anni si era indebolita, complice il caso Carlos Ghosn, tensioni di governance e la difficile situazione finanziaria della casa giapponese.
Il quotidiano britannico spiega che il cambio di leadership a Boulogne-Billancourt ha rappresentato il vero punto di svolta. Con l’uscita di Luca de Meo e l’arrivo del nuovo CEO François Provost, da sempre favorevole alle alleanze industriali, a Parigi è stata riaperta la porta a un confronto strategico con Yokohama. Per il Financial Times, la combinazione tra la vulnerabilità di Nissan e la volontà di Renault di ritrovare massa critica rende oggi più logico parlare di rilancio dell’alleanza piuttosto che di un lento disimpegno reciproco.
Il contesto, del resto, è cambiato radicalmente. Nel 2023 l’accordo era stato ristrutturato, con Renault pronta a ridurre nel tempo una quota storica che sfiorava il 43% fino al 10%. Oggi il gruppo francese controlla ancora circa il 36% di Nissan, ma una parte importante della partecipazione il 18,7% è parcheggiata in un trust destinato a essere venduto. Proprio questa esposizione, ricorda il Financial Times, ha costretto Renault a contabilizzare una svalutazione vicina ai 9,5 miliardi di euro a causa del crollo del titolo Nissan in Borsa.
Sul fronte giapponese la situazione non è meno complessa. Nissan è nel pieno di un piano di ristrutturazione che prevede chiusure di stabilimenti, migliaia di esuberi e la ricerca di un investitore di lungo periodo capace di accompagnare il gruppo nei prossimi anni. Lo scenario di una fusione con Honda è tramontato, e la nuova dirigenza a partire dal CEO Ivan Espinosa deve ricostruire credibilità industriale e finanziaria. In questo quadro, sottolinea il Financial Times, tornare a sfruttare fino in fondo le sinergie con Renault può diventare una delle poche leve immediate per stabilizzare i conti.
Non si parla, almeno per ora, di un ritorno alle vecchie logiche di controllo incrociato. L’ipotesi su cui lavorano i team, secondo le fonti citate dal quotidiano, è quella di una cooperazione più pragmatica, basata su progetti concreti: piattaforme condivise per i modelli elettrici, programmi comuni nei mercati emergenti, una ripartizione più chiara dei ruoli tra Europa e Asia. Il Financial Times fa l’esempio della futura “gemella” Nissan della nuova Renault Twingo elettrica, che potrebbe nascere sugli stessi impianti francesi, sfruttando economie di scala decisive per offrire auto a batteria a prezzi più accessibili.
Il nodo politico resta quello del peso dello Stato francese e degli equilibri di governance, da sempre terreno sensibile per Tokyo. Ma rispetto al passato, osserva il quotidiano londinese, l’urgenza competitiva sembra prevalere sulle resistenze nazionali: la pressione dei costruttori cinesi sulle piccole elettriche, i dazi incrociati tra Europa e Stati Uniti e gli investimenti enormi richiesti da software e batterie rendono sempre più costoso il “ognuno per sé”.
Il rilancio dell’alleanza Renault-Nissan, così come delineato, non è quindi un ritorno nostalgico al modello Ghosn, bensì un tentativo di adattare una vecchia architettura a un’industria completamente nuova. Se i negoziati andranno in porto, l’Europa potrebbe ritrovarsi con un polo franco-giapponese più snello e focalizzato, capace di competere con i giganti cinesi e americani proprio mentre entra nel decennio decisivo per l’auto elettrica.
