Auto e Motori

Truffe agli automobilisti: il finto pedone investito e altre frodi sempre più diffuse

Dallo specchietto rotto al finto tamponamento, passando per la nuova frontiera del pedone che finge di essere stato investito: nell’ultimo anno circa 2 milioni di italiani sono stati raggirati alla guida.

Redazione Motori

Negli ultimi anni le truffe ai danni degli automobilisti sono diventate sempre più frequenti e sofisticate.

Secondo un’indagine commissionata da Facile.it in collaborazione con Consumerismo No Profit, realizzata da mUp Research e Bilendi, circa 2 milioni di italiani sono stati vittima di raggiri mentre erano alla guida o in fase di parcheggio. Il fenomeno colpisce in modo particolare i giovani under 35 (8% rispetto alla media nazionale del 5%) e si concentra soprattutto nel Sud Italia e nelle Isole, dove la percentuale sale al 7%.

I raggiri più comuni: dal finto tamponamento allo specchietto rotto

1. Il finto tamponamento (44% dei casi)

Una delle truffe più diffuse è quella del finto tamponamento. Il malintenzionato, nascosto in un parcheggio, colpisce con un oggetto l’auto della vittima, simulando un urto. Subito dopo accusa l’automobilista di aver ammaccato la sua vettura e propone di chiudere la questione con un risarcimento immediato in contanti. Questo metodo colpisce in particolare le donne (47% contro il 41% degli uomini).

2. La truffa dello specchietto rotto (42% dei casi)

Altro stratagemma molto diffuso è la truffa dello specchietto. L’automobilista sente un rumore improvviso, spesso causato dal lancio di una lattina o altro oggetto, e poco dopo viene affiancato da un’altra vettura il cui conducente sostiene di aver subito un danno allo specchietto retrovisore. Il truffatore insiste affinché la vittima paghi subito per evitare l’intervento dell’assicurazione. Gli uomini sono i più colpiti (48% rispetto al 35% delle donne).

L’ultima frontiera: il pedone che finge di essere stato investito

Un raggiro in crescita è quello del finto pedone investito, che ha coinvolto il 13% degli automobilisti intervistati. In questo caso, il truffatore si lancia a terra al passaggio di un’auto, fingendo di essere stato investito. Spesso un complice interviene a testimoniare l’accaduto per aumentare la pressione sulla vittima. I malintenzionati, facendo leva sulla paura di conseguenze legali, cercano di ottenere un risarcimento immediato in contanti. I giovani tra i 18 e i 25 anni risultano i più vulnerabili (15%).

Più di 800.000 automobilisti hanno pagato

Nonostante queste tecniche siano sempre più conosciute, il 16% delle vittime (circa 880.000 persone) ha ammesso di essere caduto nel tranello e di aver pagato in contanti il presunto danno. Fortunatamente, la maggior parte delle somme versate è risultata contenuta:

  • 29% ha pagato 50 euro,
  • 31% tra 50 e 100 euro,
  • solo 8% ha sborsato oltre 300 euro.

Come difendersi dalle truffe stradali

Gli automobilisti più esperti sanno come reagire di fronte a queste situazioni: il 24% ha ignorato i truffatori, mentre il 54% ha preteso di chiamare le forze dell’ordine, facendo desistere i malfattori.

Andrea Ghizzoni, Managing Director assicurazioni di Facile.it, consiglia:

«In caso di dubbio, è sempre meglio chiamare le forze dell’ordine e compilare il modulo CAI (Constatazione Amichevole di Incidente). Accettare di risolvere la questione con un pagamento immediato può significare cadere in una truffa».

Inoltre, se il sinistro fosse reale, è comunque possibile evitare il peggioramento della classe di merito rimborsando l’assicurazione tramite Consap.

Le truffe stradali sono una minaccia sempre più diffusa per gli automobilisti italiani. Conoscere i meccanismi di questi raggiri è il primo passo per difendersi. In caso di situazioni sospette, la strategia migliore è non cedere alla pressione, rifiutarsi di pagare in contanti e chiamare immediatamente le forze dell’ordine.