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Pagnoncelli: il centro-destra ancora a "caro amico"
Berlusconi, Salvini e Meloni ancora divisi
La situazione del centro-destra (cdx) in Italia è ancora a “caro amico” mentre gli altri due Poli, M5S e il Csx veleggiano intorno al 30%.
Dunque il “terzo polo” c’è, ma solo sulla carta (anch’esso intorno al 30%) perché la Lega Nord-Fratelli d’Italia da una parte e Forza Italia dall’altra sono ancora “separati in casa”.
Nell’ultimo sondaggio di Pagnoncelli questa realtà emerge in tutta la sua evidenza: tra gli elettori interessati alle primarie si ha che Salvini (29%) e Berlusconi (28%) sono praticamente appaiati mentre la Meloni è distanziata (19%).
Dunque il nodo centrale di tutto il progetto di (ri)costruzione del centro - destra è proprio nel rapporto altamente conflittuale tra Salvini e Berlusconi che incarnano un’idea di destra molto diversa. Il primo è lepenista cioè un estremista mentre il secondo un liberista.
Antonio Tajani è stato da poco eletto al prestigioso ruolo di presidente del Parlamento della UE senza i voti di Salvini ma con quelli dei Popolari.
È vero che le elezioni fanno miracolo ma così messo il centro - destra appare per ora fuori dai giochi come del resto ha mostrato la scorsa primavera alle elezioni amministrative romane.
Oltretutto mentre Salvini (come Renzi) vuole andare subito al voto Berlusconi, che non è ancora candidabile per la legge Severino, frena.
Quello che i contendenti non sembrano capire è che così non vincerà nessuno perché solo uniti si vince e non è uno slogan è la legge elettorale.
Con le leggi elettorali uscite dalla Consulta poi il cdx può al più aspirare al ruolo di paggetto di uno degli altri due Poli: se vincerà il csx sarà chiamato a questo ruolo Berlusconi se invece vincerà il Movimento Cinque Stelle sarà chiamato Salvini.
In ogni caso una prospettiva disarmante per gli elettori.