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Parlamento Europeo e Unione Bancaria
Il Parlamento europeo nella sua prima relazione annuale sull’Unione Bancaria commenta positivamente l'istituzione dell'MVU (Meccanismo di Vigilanza Unico) che, dalla sua creazione, ha dato buoni risultati sia da un punto di vista operativo, sia in termini di qualità della vigilanza, e ritiene che si tratti di un successo notevole, tenendo conto della complessità del progetto e del brevissimo lasso di tempo disponibile; incoraggia un'ampia rappresentanza all'interno dell'Unione Bancaria attraverso il coinvolgimento e la partecipazione futuri delle autorità nazionali competenti (ANC) degli Stati membri non partecipanti, in conformità di norme e procedure giuridiche definite, nonché attraverso la cooperazione rafforzata con i paesi terzi extra UE; ribadisce che per garantire una regolamentazione e una vigilanza efficaci delle banche di rilevanza sistemica è essenziale una più stretta cooperazione fra le ANC, nell'UE e a livello internazionale.
Per quanto concerne l'assetto operativo il Parlamento europeo valuta in particolare positivamente il processo di assunzione del personale, che ha prodotto una buona miscela di competenze e culture e un buon equilibrio di genere, contribuendo in tal modo al carattere sovranazionale dell'MVU, e l'approfondito programma di attività di formazione per il personale delle ANC e della BCE, sottolineando tuttavia che le prassi contrattuali seguite dalla BCE possono ancora essere migliorate, in particolare per quanto concerne il numero di contratti a breve termine, i controlli sulle ore lavorate dai dipendenti, la trasparenza della procedura di assunzione e la disponibilità a negoziare con i sindacati.
Per quanto concerne la creazione del Comitato di risoluzione unico (SRB) e dell'istituzione delle autorità nazionali di risoluzione negli Stati membri si sottolinea l'importanza di avviare un'efficace cooperazione tra l'SRB e le autorità nazionali di risoluzione ai fini del corretto funzionamento dell'SRM e si incoraggia la conclusione di un memorandum d'intesa sulla cooperazione reciproca e la condivisione dei dati tra l'SRB e la BCE in veste di organo di vigilanza unico, al fine di accrescere l'efficienza ed evitare una doppia comunicazione per le banche, consentendo nel contempo all'SRB di avere accesso ai dati MVU necessari per assolvere al proprio mandato istituzionale; sottolinea l'importanza di una cooperazione fluida tra l'SRM e le ANC.
Ma il Parlamento europeo mette in evidenza la discrepanza tra le banche poste sotto la diretta vigilanza dell'MVU e quelle sotto la diretta responsabilità dell'SRB (compresi gli altri gruppi transfrontalieri), così come le potenziali conseguenze che ne derivano in termini di accesso alle informazioni da parte dell'SRB e ricorda che, unitamente all'MVU e all'SRM, in una vera Unione Bancaria dovrebbe essere garantita la capacità di offrire un livello di protezione uniforme ed elevato dei depositi, a prescindere dalla loro ubicazione, contribuendo in questo modo a spezzare veramente la spirale soggetti sovrani-banche, ripristinando la fiducia dei depositanti, garantendo parità di condizioni e rafforzando la stabilità finanziaria; ritiene che qualsiasi sistema di protezione dei depositi debba sempre evitare l'introduzione di qualunque azzardo morale, garantendo nel contempo che i soggetti che si assumono rischi rispondano delle loro decisioni.
Ricordiamo che il primo pilastro dell’Unione Bancaria è il meccanismo unico di vigilanza bancaria: le principali banche della zona euro dal novembre 2014 sono sotto la supervisione congiunta della BCE. Il secondo pilastro è il Comitato di risoluzione unico (SRB) per elaborare e ristrutturare le sofferenze. Eventuale terzo pilastro, attualmente in discussione, è la garanzia europea dei depositi.
Sven Giegold, portavoce per i Verdi al Parlamento Europeo commenta: "Il monitoraggio congiunto delle banche da parte della BCE è un grande progresso. Il fallimento della vigilanza bancaria nazionale è una delle più grandi lezioni della crisi finanziaria. Purtroppo i trattati UE esistenti difficilmente la permettono. La relazione del Parlamento Europeo richiama ora l’attenzione su questo punto”. I più importanti suggerimenti dei Verdi sono di rafforzare la proporzionalità e prevedere istituzioni più piccole per evitare la giungla della burocrazia, pur garantendo la raccolta e la protezione dei dati necessari.
Per concludere, il Parlamento Europeo chiede disposizioni efficaci in materia di conflitti di interesse e misure per prevenire l'indebita influenza di elementi esterni nel lavoro di supervisione.
Paolo Brambilla