Politica
A volte ritornano: Rutelli vs Schlein. Con lui Bettini, Gualtieri, Conte e...
Il piano per fregare Zingaretti con Tarquinio
Dietro i cattolici: Andrea Riccardi, Sant’Egidio, Matteo Zuppi e Papa Francesco
Firenze: anno domini 1378.
Si scatena la rivolta dei Ciompi.
Roma anno domini 2024 si scatena la rivolta contro la Schlein ordita rigorosamente dai catto – comunisti.
Tutto gira intorno a Francesco Rutelli, ex sindaco di Roma, da anni in sonno presso la sua villa nell’ Eur Est ma non certo ridotto a umarell degli immensi lavori di Roma.
Rutelli di qui, Rutelli di lì, Rutelli di su, Rutelli di giù.
Negli ultimi tempi non si parla d’altro. E lui gira come una trottola.
E al Nazareno si trema perché Rutelli, bene o male, è uno dei fondatori del Partito democratico.
Ma dietro c’è ancora qualcuno di meno longevo e più attuale e cioè l’enigmatico ex ministro dell’Ambiente (dove fece male) e della Giustizia (dove fece) Andrea Orlando.
E poi c’è Lui, sempre il solito tessitore nell’ombra, il grande (in tutti i sensi) Goffredo Bettini, intellettuale di sinistra diviso tra i Parioli (dove tiene solo i libri) e via dei ciclamini, a Centocelle, quartiere popolarissimo e pasoliniano dell’Urbe, quando non è in Tailandia.
Ma tra i congiurati ne manca uno. Uno che c’ha la pochette e che ha fatto fuori tutti da ultimo pure il fondatore dei Cinque Stelle, cioè Beppe Grillo.
Indovinato?
Ma sì è sempre l’”avvocato del popolo”, l’ex giallo –verde poi giallo – rosso e cioè Giuseppe Conte che ha deciso di impallinare Elly Schlein e di fregargli il Pd, sfruttando i noti “fatti di Bari” con Emiliano e Decaro sulla graticola dell’anti-mafia e il comune sotto assedio per sospette infiltrazioni mafiose.
E quando gli ricapita più un’occasione simile?
I congiurati si aggirano per i vicoli di Roma, bella e dannata, con luccicanti ed affilati coltelli mentre l’ignara Elly si gode la sua armocromista di fiducia da trecento “euri” l’ora.
La Roma papalina, la Roma notturna, insolitamente nebbiosa di questi giorni pre – estivi, palpita all’ennesima congiura.
L’appuntamento, la data, è già fissata: il 13 maggio, quando Bettini presenterà il suo libro all’ Auditorium Parco della Musica, un luogo simbolo per i congiurati.
Il titolo del libro ha un sapore antico: "Attraversamenti. Storie e incontri di un comunista e democratico italiano", editore Paperfist, che pubblica libri della “gente che piace alla gente che piace”, cioè ai fighetti radical – chic, come Marco Travaglio.
Ma chi sono gli altri congiurati supportanti lo sguaino di coltellacci, pugnali ed affini?
Intanto l’attuale sindaco di Roma Roberto Gualtieri, poi la giornalista pasionaria rossa Ritanna Armeni (chi si rivede!), la super prezzemolina direttrice del gruppo Qn Agnese Pini (questa invece si vede sempre) ma soprattutto l’inedita coppia Giuseppe Conte – Francesco Rutelli.
E, appena nascosto dietro una colonna, Goffredo Bettini, che fu il creatore e demiurgo proprio di Rutelli quando convinse i “comunisti” ad appoggiarne la candidatura a sindaco.
E questo spiega pure perché Rutelli non abbia mai mollato la politica veramente. Laureatosi tardivamente in cose ecologiche ha sfruttato questa dimensione per creare associazioni ovunque e guidare gruppi verdi in giro per Roma, ad ammirane ufficialmente le bellezze, ma anche per fare gruppo, rete sociale, connessione.
Il piano è quello di eleggere Marco Tarquinio, inquieto ex direttore di Avvenire nella circoscrizione Centro, facendo fuori, Nicola Zingaretti, ora fan della Schlein per opportunismo, dopo averla bistrattata alle feste dell’Unità: “Ma do’ annamo co’ quella?”.
Dietro alla candidatura del cattolico Tarquinio ci sono inevitabilmente i vescovoni Cei, cioè il Vaticano ma anche il braccio armato della spiritualità e cioè lo spiritual – terragno Andrea Riccardi, ex ministro e fondatore di Sant’Egidio, in pratica Papa Francesco e Matteo Zuppi.
E poi Gualtieri non vede l’ora di allearsi con Conte per togliersi dalle scatole l’indimenticata sindaca di Roma Virginia Raggi, da sempre nemica di Conte e sua.
Si dice, si mormora, si congettura che anche Bonaccini, governatore dell’Emilia – Romagna, sia pronto a far parte della congiura per levarsi dai zebedei Elly che era sua semplice assessora prima di fregargli il posto.