Politica
Aria di guerra, il Comune di Roma pubblica la lista per la leva. Non è più obbligatoria, ma occhio alle eccezioni
In caso di crisi internazionale la chiamata alle armi è consentita. Ecco che cosa dice la legge

Aria di guerra, la lista delle nuove leve crea allarme. Il caso del Comune di Roma
La situazione a livello geopolitico nel mondo è davvero in subbuglio, ci sono venti da guerra mondiale e nessuno dei leader nasconde più questa possibilità. Una questione che sembra però non così vicina nel concretizzarsi ma che invece, forse, è dietro la porta. Fa riflettere in questo senso la decisione presa dal Comune di Roma che ha pubblicato quest'anno la lista di leva per i nati nel 2008. Il bando suscita perplessità, in quanto la leva obbligatoria è stata abolita. Ma la normativa vigente - riporta Il Messaggero - prevede specifiche condizioni tassative per la riattivazione del servizio militare obbligatorio. Secondo quanto stabilito dalla Legge n. 331 del 2000, il reclutamento su base obbligatoria è consentito esclusivamente in due ipotesi.
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Prima ipotesi: quando sia deliberato lo stato di guerra ai sensi dell'articolo 78 della Costituzione. In questo caso, la riattivazione della leva segue le procedure costituzionali previste per la dichiarazione dello stato di guerra, che richiede la deliberazione delle Camere e conferisce al Governo i poteri necessari. Seconda ipotesi: quando sopravvenga una grave crisi internazionale nella quale l'Italia sia coinvolta direttamente o in ragione della sua appartenenza a una organizzazione internazionale, che giustifichi un aumento della consistenza numerica delle Forze armate.
In entrambi i casi, è necessario che ricorra un ulteriore presupposto concorrente: l'insufficienza del personale in servizio e l'impossibilità di colmare le vacanze in organico mediante il richiamo in servizio del personale militare volontario cessato dal servizio da non più di cinque anni. Per ora si tratta solo di un elenco di nomi di quasi 18enni, ma l'iniziativa del Comune di Roma fa riflettere e preoccupa anche un po'.