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Politica
Cacciari al Quirinale, la prima istanza 7 anni fa: lettera inedita a Boldrini

Sette anni fa, Rosalia Fava inoltrava a Laura Boldrini una petizione a favore di Massimo Cacciari Presidente della Repubblica, che otteneva 88 voti di sostegno. Ecco il testo integrale, vecchio di 7 anni: 

"Mentre il Parlamento ed i partiti si stanno impegnando seriamente (almeno così speriamo) a cercare la persona giusta da indicare come futuro Presidente della Repubblica italiana, riteniamo che anche i semplici cittadini possano o debbano assumersi la responsabilità di individuare e segnalare al Parlamento stesso, come contributo di civile impegno, il nome di una persona che possa essere considerata all’altezza di un ruolo istituzionale così delicato come quello di un Capo di Stato.

È noto che l’Italia attraversa un momento di grande crisi che, lungi dall’essere una crisi solo economica, si configura piuttosto come una crisi profonda di valori, moralità, coscienza e cultura. La persona che dovrà ricoprire pertanto il ruolo di Presidente dovrà essere non solo come si suol  dire “al di sopra delle parti”, ma soprattutto al di sopra di quel mediocre livello morale e culturale che caratterizza purtroppo molta parte dell’attuale classe politica italiana.

VOTA IL SONDAGGIO: Ti piacerebbe Massimo Cacciari come presidente della Repubblica?

E’ necessario, infatti, rimettere in circolazione valori antropologici basilari che riguardino l’idea di uomo di cui il mondo di oggi ha bisogno alla luce di una analisi seria e di una approfondita considerazione delle conquiste e degli errori che il cammino umano ha fin qui realizzato nel percorso problematico della sua storia; un percorso che non è stato solo caratterizzato da progresso - economico, scientifico o tecnologico - ma anche da scelte storiche e politiche macchiate troppo spesso da anti umanesimo e violenza dell’uomo sull’uomo.

È per questo che chi sarà scelto per essere guida e rappresentare il nostro popolo dovrà essere in grado di elaborare delle sintesi culturali profonde, impegnative, coraggiose e dovrà essere riconosciuto da tutti capace di realizzarle e sottoporle con umiltà e fermezza al giudizio del Parlamento e dei cittadini, per il bene del paese ed a servizio dell’attuale convivenza civile di tutti.

Per tali considerazioni di fondo ci sembra utile indicare come Presidente della Repubblica il prof. Massimo Cacciari, filosofo politico di altissimo livello, la cui riflessione costante sulla globale condizione dell’uomo contemporaneo, non soltanto europeo o occidentale, e la cui acuta analisi della particolare problematicità della singolare fisionomia politica del nostro paese, hanno riscosso molteplici riconoscimenti a tutti noti.

La sua statura di studioso concretamente impegnato ispira fiducia e può dare un nuovo senso al dialogo fra il nostro paese e gli altri, con un conseguente impulso di speranza per le future sorti dell'Italia."

Sette anni fa, Rosalia Fava.                                                                                                

Del tutto all'oscuro di questa iniziativa, nella situazione attuale, ben più difficile di quella di sette anni fa, perché addirittura drammatica, per la quindicina di nomi fatti come possibili successori di Mattarella, pongo la domanda: Chi di loro ha esternato una minima critica al comportamento del governo in questi due anni? Chi di loro s'è meravigliato per l'impostazione politica data immediatamente da Speranza, all'azione del governo e permessa senza batter ciglio da Mattarella? Nessuno? Allora Nessuno sarebbe da votare!        

Quale personalità s'è imposta sempre più chiaramente e sempre più chiaramente ha subito le barbare aggressioni dei politici, "scienziati", operatori sanitari, addetti alla comunicazione radio-tele- cartacea? Chi è diventato un sicuro punto di riferimento di dubbiosi o critici soprattutto per la politica spregiudicatamente cinica della tessera verde e della super tessera verde, dimostratesi totalmente, ridicolmente inutili, proprio con la decisione di Draghi dell'obbligo al tampone per chi entra in Italia?  Proprio lui: il filosofo che, umilmente, prima di prendere posizione, studia e approfondisce, perché queste attività sono semp0re state le sue caratteristiche!                                                           

I meriti di Massimo Cacciari, in questi sette anni e in particolare negli ultimi due, sono aumentati, a dismisura. 

Su Affaritaliani è in corso un sondaggio (puoi votare cliccando qui) sul gradimento del suo nome come Presidente della Repubblica, anche se lui liquida il discorso con quattro parole (Non parliamo di barzellette!). Nonostante la scarsissima visibilità del sondaggio e le difficoltà lamentate da tantissimi nello scovare dove votare, Cacciari sta viaggiando sull'87% di voti favorevoli su circa 900 votanti. Pochi, pochissimi, ma più di dieci volte, di quanti lo votarono sette anni fa.  

Ma cosa farebbe Cacciari di tanto importante, da dover essere preferito a tutti i combattenti polli d'allevamento?  

•    Intanto, abolirebbe il sempre combattuto green pass. Per lui sarebbe un trionfo. Per gli altri, Draghi compreso, sarebbe un tonfo.

•    Porterebbe avanti l'iniziativa di un CTS di esperti non prevenuti e quindi non composto in base alle informazioni di tipo politico (ah, se si potesse portare alla luce quasi tutta la verità! Leggete cosa ha detto Agostino Miozzo, ex portavoce del vecchio CTS, deridendo, guarda un po', i filosofi che dovrebbero sporcarsi le mani: "E' una nozione di medicina generale: le autopsie, non andavano eseguite!") 

•    Svelenirebbe la situazione non combattendo il ricorso alle cure domiciliari, coinvolgendo, come è stato fatto in Inghilterra, anche i medici di famiglia.

•    Questo basterebbe a poter continuare la guerra contro il virus senza le ulteriori complicazioni legate ai paraocchi politici. 

I tre punti sopra espressi non sono stati sottoposti a Cacciari, ma li ho semplicemente dedotti dalle sue affermazioni e dalle decisioni prese.

Non conosco personalmente Cacciari. Io sono un fisico, lui un filosofo e non abbiamo frequentato gli stessi ambienti. Non ho altri motivi per diffondere la mia provocazione contro i balletti inutili degli indistinguibili papabili, se non la disperazione per il futuro che potrebbero avere i nostri figli e nipoti.

Lettera inviata ai Presidenti di Senato e Camera e a diversi uomini politici di ogni colore, di cui farò il nome.  
 

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