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Campo largo in Puglia, continua la telenovela del Pd. E anche in Campania le grane non mancano
Intanto dall’altra parte della barricata, il centrodestra resta alla finestra...

Campo largo in Puglia, continua la telenovela del Pd. E anche in Campania non mancano le grane
Continua la telenovela del campo largo in Puglia, soprattutto, ma anche in Campania, il fuoco della tensione sembra improvvisamente riaccendersi sotto la cenere. Ieri Elly Schlein, la segretaria del Pd, ha annunciato tronfia la decisione di Emiliano di fare un passo di lato (in cambio di cosa ancora è abbastanza nebuloso) e non candidarsi al consiglio regionale come richiesto dal candidato in pectore per il centrosinistra in Puglia, Antonio Decaro.
Ma dopo pochi minuti, con un tempismo per certi versi assai sospetto, lo stesso Decaro, ringraziando Emiliano, ha ribadito il fatto che per sciogliere la riserva, attendeva che anche Nichi Vendola ritirasse la sua candidatura. Invito celermente rispedito al mittente dall’ex presidente della Puglia.
“Non c’entra niente la generosità, c’entrano l’autonomia dei partiti e il primato della politica. Io sono il presidente di Sinistra italiana, che è un altro partito e rispondo alla mia comunità politica. E quindi se la mia comunità mi ha chiesto di impegnarmi o me lo chiederà, io sono a disposizione”.
D’altra parte, il fatto che Decaro si stia impuntando anche sul nome di Vendola, che è in quota Avs, e che rappresenta una risorsa di voti per quel partito in Regione, non fa altro che stizzire ancor di più i leader del partito, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, che già sulla Calabria avevano avanzato qualche pretesa, e che proprio per avere una maggiore considerazione, hanno chiesto all’unisono un chiarimento all’interno della coalizione, dopo le Regionali.
E il Pd bene attento a non rompere il fragilissimo equilibrio del ritrovato (si fa per dire) campo largo, ha subito gettato acqua sul fuoco della polemica. Francesco Boccia, emissario della Schlein in Puglia, infatti, ha subito chiarito che per il Pd l'unità della coalizione è imprescindibile. Ma Decaro, incurante delle possibili conseguenze, sembra intenzionato e restare sulle sue posizioni, rovinando i piani del Pd. “Io ho posto le mie condizioni, e sono note a tutti. Non è una questione personale contro Emiliano”, ha detto ieri ai suoi più stretti collaboratori.
“Se Vendola si candida in consiglio il centrosinistra troverà un altro candidato presidente. Nessuno è insostituibile”, ha detto Decaro mettendo il partito con le spalle al muro, considerando che tra due giorni, a Bisceglie alla festa regionale del partito, la segretaria vorrebbe presentare il candidato del centrosinistra.
“E’ un pasticcio che sta frenando la nostra campagna elettorale e confonde gli elettori, che assistono sgomenti a queste beghe interne al partito, che poco o nulla hanno a che fare con la Puglia. Il risultato è che si sta rischiando di far tornare contendibile un risultato dall’esito scontato”, dice un deputato di vecchio corso del Pd. La sensazione che, da qualche giorno, comincia filtrare ai piani alti del Nazareno, sarebbe quella secondo cui l'eurodeputato pugliese starebbe volutamente alimentando lo scontro con la segretaria, in vista del congresso che si dovrebbe tenere il prossimo anno.
Si tratterà di vedere nelle prossime ore se la Schlein riuscirà in qualche modo a convincere Decaro, anche perché in caso contrario, si potrebbe ripresentare la clamorosa possibilità che ad essere candidato possa essere proprio Nichi Vendola (lo stesso Boccia non avrebbe escluso nei giorni scorsi una simile ipotesi).
Intanto dall’altra parte della barricata, il centrodestra resta alla finestra, mentre un big del partito in Puglia, come Marcello Gemmato, sottosegretario alla sanità, si dice pronto a correre (segno tangibile che il centrodestra comincia a valutare seriamente la possibilità di un passo indietro di Decaro, rendendo quindi la regione nuovamente contendibile, senza Decaro candidato).
Ma se Sparta piange, Atene non ride, perché sul fronte campano la situazione non sembra così lineare come invece appariva solo qualche giorno fa. Lo sceriffo di Salerno, Vincenzo De Luca, dopo avere ottenuto per il figlio la segreteria del partito in Campania, non pare essersi acquietato, anzi. Prima sono arrivate le critiche verso la scelta del candidato a cinque stelle, Roberto Fico, ritenuto inadeguato a ricoprire il ruolo di presidente in una regione così importante come la Campania (“non ha mai amministrato nulla” queste le sue parole sferzanti nei confronti dell'ex presidente della Camera).
Ma De Luca è tornato alla carica anche contro il suo partito, in una lunga intervista al Corriere della Sera, nella quale ha affermato che il Pd “ha smarrito le ragioni originarie della sua nascita: essere un partito dei territori e delle autonomie; essere radicato nella società, portatore di un programma riformatore serio. Si è presentato a volte come il peggio del centralismo democratico e del correntismo doroteo. Si è immaginato un profilo radicale per riprendere respiro ma questo ovviamente non basta: occorre riprendere un rapporto con il mondo cattolico e le sue sensibilità”.
Lo stesso De Luca aveva nei giorni scorsi criticato aspramente i veti di Decaro in Puglia: “Io non mi permetterei mai di dire ad altri esponenti politici ‘tu non ti devi candidare sennò mi fai ombra’, ma è particolarmente ridicola la posizione assunta nei confronti di Nichi Vendola, dirigente di un altro partito e non del Pd, tra l’altro iniziatore di una svolta amministrativa nella Regione Puglia, che decide di fare un’esperienza e di candidarsi”.
È probabile, si ragiona al Nazareno, che la scelta di far ritirare la candidatura ad Emiliano, potrebbe portare il focoso presidente campano ad avanzare ulteriori richieste, magari sulla composizione delle liste e degli assessorati. Anche perché due giorni fa ha già inviato segnali abbastanza chiari in tal senso, al candidato del campo largo in Regione “Prima del programma non esprimo il mio consenso per nessuno – avvertiva il presidente di Regione uscente – Nessun veto nei confronti di nessuno, ma ditemi cosa volete fare per la Campania”. A buon intenditore.